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Claudia Botta
Docente, artista, scenografa e costumista.
Si diploma come attrice presso la Scuola d’Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano e consegue il diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Negli anni lavora in teatro come autrice, attrice, regista, scenografa e costumista in Italia e all’estero. Da qualche anno si dedica alla scultura e alla ceramica. La Soglia Art Studio è il suo atelier, nel quale organizza corsi e scambi con artisti.
La Soglia Art Studio
lasoglia.artstudio@gmail.com
+39 3475942886
Claudia Botta, artista, scenografa, docente, e costumista tra i collaboratori di ArteVOX Teatro ha aperto da poco il suo atelier, uno studio d'arte in provincia di Milano pronto ad accogliere artisti e appassionati di ogni età. A Novembre partono, infatti, i primi corsi di ceramica. Uno di essi prevede la collaborazione di Anna Maini, socia fondatrice di ArteVOX Teatro.
Ho deciso di chiamare il mio studio “La Soglia”, perché è un concetto simbolico, una metafora, una parola che tra i numerosi significati allude ad un limite, ad un'apertura, ad un passaggio, ad un tempo sospeso tra il prima e il dopo. La soglia indica una dimensione contratta tra il dentro e il fuori, un'idea poetica tra vita e morte, fine ed inizio, passato e presente, buio e luce, marca una linea sottile: il confine tra una dimensione interiore e ciò che ci circonda, tra un me chiuso e un io aperto. L’ insegnamento ritengo abbia molto a che fare con queste tematiche, in particolar modo con i concetti di passaggio, comunicazione, attraversamento, apertura, superamento, sospensione momentanea del giudizio, contrazione di spazio/tempo neutrale, libertà di muoversi avanti e indietro.
Insegno materie artistiche da molti anni e i miei corsi da sempre si basano sull’ idea che l’educazione, dal latino “ex duco” (porto fuori), debba essere un’azione facilitatrice, affinché il discepolo possa aprirsi e manifestare liberamente le proprie qualità ed attitudini. Perché questo avvenga è necessario creare uno spazio, una dimensione dove per un attimo si congelino i condizionamenti, una zona franca che liberi l’intuizione creativa, una soglia che si apra a spazi mentali inattesi, che permetta la libera espressione e creatività.
Nei corsi proposti il materiale di elezione prescelto è l’argilla, perché la modellazione della creta è una tecnica trasformativa, meditativa, rilassante, divertente, magica, appassionante, intuitiva e adatta a tutti.
Realizzare pezzi in ceramica è un modo per riconnettersi alla terra, a gesti antichi e naturali. Plasmare l’argilla non solo arricchisce il tempo libero, ma gli dà “forma”. Creare qualcosa di unico dalla semplice argilla è emozionante, è un viaggio nella bellezza, generata dal gesto amorevole e creativo del cuore, della mente e delle mani.
I corsi proposti sono pensati, a seconda delle fasce d’età a cui vengono rivolti, come esperienze nelle quali oltre ad imparare una tecnica, realizzare oggetti o piccole opere d’arte, si potrà fare un percorso introspettivo e di crescita. Questo sarà possibile perché tutte le attività manuali, se condotte in consapevolezza, favoriscono l’ascolto di sé. Inoltre, il lavoro creativo manuale svolto in lezioni di gruppo facilita le relazioni, la comunicazione espressiva, il dialogo, l’osservazione di sé stessi e degli altri, in un clima nel quale, attraversata “la soglia”, si potrà per un po’ lasciare fuori dalla porta le tensioni, le fatiche e ciò che non serve, divertendosi.
I CORSI IN PROGRAMMA:
PRODIGIOSE CREATURE | Laboratorio di ceramica per bambin*
Domenica 17/10 | Ore 10:30
Laboratorio di ceramica esplorativa, con manipolazione e invenzione di storie. A partire dall'albo illustrato C'è un mostrino nel taschino del Dr. Seuss, creiamo nuove forme di vita con l'argilla. Per giovani artisti a partire dai 4 anni. Unico requisito: indossare una camicia con taschino.
Accessibile anche a bambin* neurodivergenti.
Docenti: Claudia Botta e Anna Maini
Costo: €20 (materiali inclusi) + €10 per la sottoscrizione della tessera ArteVOX Teatro con validità annuale.
Il corso verrà attivato con un minimo di 6 partecipanti
ARGILLA PROPEDEUTICA - I MODULO | Corso di ceramica
Corso di 4 lezioni nelle quali affronteremo le più antiche e ancestrali tecniche di base della modellazione, per un primo contatto attivo e creativo con l'argilla (pizzicato, lastra, colombino, ecc...).
Inizio del corso: Novembre 2024 (almeno 5 iscritti)
Orari: tutti i venerdì 14:00-16:00 oppure tutti i sabato 10:00/12:00
Docente: Claudia Botta
Costo: €140 + €10 per la sottoscrizione della tessera ArteVOX Teatro con validità annuale. I materiali e la cottura di un pezzo sono compresi nel costo di iscrizione.
ARGILLA TRASFORMATIVA | I MODULO | Corso di ceramica emozionale
Dicembre 2024
Primo modulo di 5 lezioni che possono essere frequentate anche singolarmente. Il corso è pensato per avvicinarsi al mondo della creta, attraverso un contatto e una relazione profonda con essa. La modellazione delle terre è una via di grande riconnessione con una dimensione originaria. Noto è il potere meditativo, trasformativo e introspettivo, che questa pratica antica porta nel "fare".
Moduli:
Inizio del corso: Dicembre 2024 (almeno 5 iscritti)
Orari: venerdì 14:00-16:00 oppure sabato 10:00/12:00
Docente: Claudia Botta, Francesca Bonzio (psicoterapeuta e viaggiatrice spirituale) e Maresa Pronti (filosofa, danzaterapeuta, attrice, formatrice)
Costo: €200 prezzo scontato per il pacchetto da 5 lezioni + €10 per la sottoscrizione della tessera ArteVOX Teatro con validità annuale
Lezione singola (2 ore) : €45
Il materiale e la cottura di un pezzo sono compresi nel prezzo. Eventuali cotture supplementari verranno calcolate a parte.
ARGILLA E KOKEDAMA
Dicembre 2024
Realizza il supporto in ceramica per il tuo bonsai d'autore, imparando anche la tecnica Kokedama in puro stile giapponese. Creerai così una base in argilla per valorizzare la tua composizione floreale.
Date: Domenica 15 oppure Domenica 22 Dicembre 2024 (almeno 5 iscritti)
Orari:
- dalle 10:00 alle 12:30 realizzazione del Kokedama
- dalle 12:30 alle 14:00 pausa pranzo collettivo (ognuno porterà qualcosa)
- dalle 14:00 alle 16:00 modellazione della ceramica
Docente: Claudia Botta
Costo: €80.
Tutti i materiali e la cottura sono inclusi, tranne la pianta prescelta da trapiantare.
Altri eventi
OPEN STUDIO - LE FAVOLE DELLA NOTTE
Sabato 16 Novembre | Ore 16
Presentazione del libro "Le Favole della Notte" di Melina Scalise, scrittrice, giornalista, psicologa e Presidente della Casa Museo Spazio Tadini.
Esposizione delle illustrazioni a cura di Francesca Magro, pittrice di chiara fama e docente di scultura presso il Liceo Artistico Lucio Fontana di Arese, con all'attivo numerose mostre in prestigiose realtà in Italia e all'estero e collaborazioni con personaggi dell'arte, della cultura e della scienza.
La mostra sarà visitabile tutti i sabato e le domeniche fino al 15 Dicembre, dalle ore 15:00 alle 19:00.
Gli altri giorni su appuntamento.
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/slash/festival è un progetto di ArteVOX Teatro realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura e di Regione Lombardia.
/slash/ festival fa parte del palinsesto di Milano è Viva.
Direzione artistica: Marta Galli
Relazioni con il territorio: Anna Maini
Organizzazione e Amministrazione: Morea Velati
Comunicazione: Camilla Bisaggio
Ufficio stampa: Ilaria Bartolozzi
Direzione Tecnica: Riccardo Marinelli
Foto: Roberto Finizio e Rossella Mele
Riprese video: Stefano Forno
Con il sostegno di Cooperativa il Balzo, Cooperativa e Associazione Il Gabbiano, Filò Sartificio Creativo, Erboristeria Erba Luna, Il Formaggiaio del Mercato Rionale, Profumeria Adriana, Pasticceria Carta da Zucchero.
Sponsor: La pucceria di Mary e Vito, Libreria Linea di Confine, Macelleria Nart Brenno, Farmacia Gastaldi, Erboristeria De Rerum Natura, Ottica Mainardi.
Media partner: Il Diciotto
Si ringrazia Al.Di.Qua. Artists e Municipio7
ArteVOX Teatro fa parte della rete italiana Europe Beyond Access e di International Inclusive Arts Network (IIAN) di Assitej International.
#diconodinoi
RADIOMAMMA.IT / 28/08/2024
MENTELOCALE.IT / 11/09/2024
ANSA.IT / 11/09/2024
MILANO NOTIZIE / 13/09/2024
VIVI MILANO / 11/09/2024
MILANO NOTIZIE / 13/09/2024
RADIO POPOLARE / 14/09/2024
RADIO LOMBARDIA / 17/09/2024
EOLO - RIVISTA DI TEATRO RAGAZZI / 26/09/2024
Giornali cartacei:
CORRIERE DELLA SERA/ 13/09/2024
ILDICIOTTO / NUMERO 30
IL GIORNO / 13/09/2024
IL CORRIERE / 14/09/2024
13/22 settembre
Baggio / San Siro
/slash/festival è un festival multidisciplinare di teatro, danza, workshop e laboratori per pubblico e operatori, incontri conviviali, esperienze di realtà virtuale, letture e diverse iniziative culturali rivolte a bambini e bambine, adolescenti e adulti con particolare attenzione al tema dell’accessibilità di persone con disabilità sensoriali (persone ipovedenti, cieche, sorde), persone neurodivergenti o nello spettro autistico.
SLASH: un segno per sintetizzare un concetto.
Partiamo dallo SLASH come luogo del possibile, come spazio e intercapedine dove, forse anche solo per un momento, dimensioni percepite come opposte possano incontrarsi e generare nuove possibilità di relazione
Un confine che separa, ma anche lo spazio in cui si toccano i due lembi di una ferita, in cui c'è la volontà di rimarginare, ricucire, avvicinare.
BOSCO/CITTA'
PERIFERIA/CENTRO
DISABILITA'/ABILITA'
PRESENTE/FUTURO
INFANZIA/ETA' ADULTA
Non si tratta di scegliere, al contrario, si tratta di tenere dentro tutto, tutti e tutte, per questo ci siamo concentrate su ciò che c'è in mezzo, su quella riga ambivalente e carica di significato che divide e allo stesso tempo unisce.
/slash/Festival vuole essere un luogo che contiene, che accoglie, che avvicina, che tiene insieme.
Un luogo di differenti possibilità. Un luogo che vive e si nutre di natura, bosco, spazi aperti, ma che non dimentica il contesto urbano in cui è inserito, il confine della metropoli, il margine della grande città.
Uno spazio dove le arti performative si incontrano, teatro, danza, musica, dove si può ascoltare guardando e dove si può vedere ascoltando.
Una proposta culturale in cui la lente dell'accessibilità genera nuove forme e nuove estetiche della scena, una proposta rivolta a tanti differenti pubblici, ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, alle persone adulte, alle persone cieche, sorde, neurodivergenti.
A chi non si riconosce in una definizione ma vuole abitare uno spazio di confine.
Un festival che si propone di ampliare rappresentazioni, le significazioni di corpi e i modelli estetici che possano stimolare relazioni possibili tra i pubblici e gli artisti e le artiste sui palcoscenici: perché le rappresentazioni molteplici e non convenzionali delle infinite possibilità del reale, possono essere generative di desideri, sguardi, opportunità.
La possibilità di mettere in discussione il modo di percepire e percepirsi in relazione agli altri e a noi stessi può generare un più equo potere di accesso al mondo per tutti e tutte.
Il festival si è tenuto dal 13 al 22 Settembre 2024 tra i quartieri di Baggio e San Siro.
Leggi qui il programma completo.
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/slash/festival è un progetto di ArteVOX Teatro realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura e di Regione Lombardia.
/slash/ festival fa parte del palinsesto di Milano è Viva.
Direzione artistica: Marta Galli
Relazioni con il territorio: Anna Maini
Organizzazione e Amministrazione: Morea Velati
Comunicazione: Camilla Bisaggio
Ufficio stampa: Ilaria Bartolozzi
Direzione Tecnica: Riccardo Marinelli
Foto: Roberto Finizio e Rossella Mele
Riprese video: Stefano Forno
Con il sostegno di Cooperativa il Balzo, Cooperativa e Associazione Il Gabbiano, Filò Sartificio Creativo, Erboristeria Erba Luna, Il Formaggiaio del Mercato Rionale, Profumeria Adriana, Pasticceria Carta da Zucchero.
Sponsor: La pucceria di Mary e Vito, Libreria Linea di Confine, Macelleria Nart Brenno, Farmacia Gastaldi, Erboristeria De Rerum Natura, Ottica Mainardi.
Media partner: Il Diciotto
Si ringrazia Al.Di.Qua. Artists e Municipio7
ArteVOX Teatro fa parte della rete italiana Europe Beyond Access e di International Inclusive Arts Network (IIAN) di Assitej International.
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Giornali cartacei:
CORRIERE DELLA SERA / 23/07/24
ILDICIOTTO / NUMERO 30
IL GIORNO / 13/09/2024
IL CORRIERE / 14/09/2024
13/22 settembre
Baggio, San Siro
/slash/ festival è un festival multidisciplinare di teatro, danza, workshop e laboratori per pubblico e operatori, incontri conviviali, esperienze di realtà virtuale, letture e diverse iniziative culturali rivolte a bambini e bambine, adolescenti e adulti con particolare attenzione al tema dell’accessibilità di persone con disabilità sensoriali (persone ipovedenti, cieche, sorde), persone neurodivergenti o nello spettro autistico.
SLASH: un segno per sintetizzare un concetto.
Partiamo dallo SLASH come luogo del possibile, come spazio e intercapedine dove, forse anche solo per un momento, dimensioni percepite come opposte possano incontrarsi e generare nuove possibilità di relazione
Un confine che separa, ma anche lo spazio in cui si toccano i due lembi di una ferita, in cui c'è la volontà di rimarginare, ricucire, avvicinare.
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Non si tratta di scegliere, al contrario, si tratta di tenere dentro tutto, tutti e tutte, per questo ci siamo concentrate su ciò che c'è in mezzo, su quella riga ambivalente e carica di significato che divide e allo stesso tempo unisce.
/slash/Festival vuole essere un luogo che contiene, che accoglie, che avvicina, che tiene insieme.
Un luogo di differenti possibilità. Un luogo che vive e si nutre di natura, bosco, spazi aperti, ma che non dimentica il contesto urbano in cui è inserito, il confine della metropoli, il margine della grande città.
Uno spazio dove le arti performative si incontrano, teatro, danza, musica, dove si può ascoltare guardando e dove si può vedere ascoltando.
Una proposta culturale in cui la lente dell'accessibilità genera nuove forme e nuove estetiche della scena, una proposta rivolta a tanti differenti pubblici, ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, alle persone adulte, alle persone cieche, sorde, neurodivergenti.
A chi non si riconosce in una definizione ma vuole abitare uno spazio di confine.
Un festival che si propone di ampliare rappresentazioni, le significazioni di corpi e i modelli estetici che possano stimolare relazioni possibili tra i pubblici e gli artisti e le artiste sui palcoscenici: perché le rappresentazioni molteplici e non convenzionali delle infinite possibilità del reale, possono essere generative di desideri, sguardi, opportunità.
La possibilità di mettere in discussione il modo di percepire e percepirsi in relazione agli altri e a noi stessi può generare un più equo potere di accesso al mondo per tutti e tutte.
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Ideazione e regia: Anna Maini
Performer: Woody Palmieri
Scene e costumi: Claudia Botta
Estetica e illustrazioni: Rossana Maggi
Testi in CAA: Eugenia Maini
Organizzazione: Morea Velati
Direzione di produzione: Marta Galli
Consulenza Educativa: Eleonora Colombini
Produzione: ArteVOX Teatro
Recensioni e articoli:
Eolo | Vimercate dei Ragazzi | Giugno 2024
PrimaComo | Associazione La Nostra Famiglia | Novembre 2024
LeccoNotizie | Associazione La Nostra Famiglia | Novembre 2024
Il giardino segreto è uno spettacolo immersivo sensoriale sperimentale che in 5 appuntamenti coinvolge un pubblico di persone nello spettro autistico e/o neurodivergenti e i loro accompagnatori/trici.
In un luogo accogliente e raccolto si trova Samay, che inventa modi per fare amicizia. Samay ha fatto amicizia con le formiche, le piante, il mare, il cielo e le pietre. Con il suo “viaggiarmadio” porta le sue invenzioni in giro per il mondo e quando incontra le persone trova il modo di fare amicizia anche con loro.
Durante i 5 appuntamenti i partecipanti e i loro accompagnatori esploreranno con tutti i sensi i 5 regni del creato: animali, piante, mare, cielo e minerali, costruendo mano a mano un proprio kit personale per fare amicizia con l’universo, che sarà il regalo con cui Samay li saluterà alla fine dell’esperienza.
Come è strutturato
Lo spettacolo è articolato in 5 incontri preceduti da un laboratorio nella scuola o nel centro.
Due incontri con educatori, insegnanti o famiglie aprono e chiudono il progetto per approfondire la conoscenza dei bisogni specifici di ciascun partecipante e condividere un feedback sull’esperienza.
Lo Spazio
Il giardino segreto è una struttura autoportante di mt. 4,5x3x3,2 (LxPxH) che può essere allestita in parchi, cortili, aule, palestre, teatri a seconda della stagione e delle esigenze.
La delicatezza del progetto stava nella capacità del riuscire ad adattare il Tempo a ciascuna esigenza. In questa esperienza immersiva infatti viene rispettato il tempo di tutti i partecipanti. Il tempo di familiarizzare con gli oggetti e con Samay e, dove è possibile, con gli stessi e le stesse partecipanti. La regia di Anna Maini, l’estetica e le illustrazioni di Rossana Maggi, i costumi di Claudia Botta e la bravura e l’empatia della performer che costruiscono passo dopo passo il processo di riconoscimento e fiducia con i partecipanti, mettono in evidenza lo studio, la cura e l’attenzione che sono contenuti nel lavoro di questa compagnia che si irradia, in modo più ampio, anche nella scelta di ospitare all’interno del festival un interessante incontro sul tema dell’accessibilità nelle arti che muove dall’idea che la cultura e l’arte siano un diritto per tutti e tutte.
Leggi la recensione completa scritta da Eolo, la rivista online di Teatro Ragazzi.
Un'esperienza sensoriale che si sviluppa all'interno di un setting avvolgente, condotto dal personaggio Samay, abile a coinvolgere tutti i partecipanti proponendo attività che non necessitano dell'uso della parola. I protagonisti vengono accompagnati in un mondo al limite tra fantasia e realtà, aprendosi pian piano alla relazione con l'altro. Un viaggio che ci ha lasciato tante emozioni.
- GABBIANO SERVIZI SOC. COOP che ha ospitato lo spettacolo durante lo slash/festival
Il progetto è stato di grande stimolo per i ragazzi ed ha certamente arricchito l’offerta educativa e riabilitativa dei nostri servizi permettendo di esplorare modalità espressive nuove e inclusive. Tutto questo si è potuto realizzare grazie alla collaborazione sempre più forte e fattiva con l’Associazione Genitori della Nostra Famiglia che ha cuore l’inclusione di tanti bambini e ragazzi.
- Francesca Pedretti, direttrice generale regionale LA NOSTRA FAMIGLIA
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The Art Of Being è un percorso di formazione e consulenza prototipato da ArteVOX Teatro e rivolto a singoli artisti, compagnie, teatri, insegnanti, scuole e organizzazioni che vogliono fare dell'accessibilità uno strumento di lettura delle arti performative e un'occasione per innovarne poetiche e linguaggi, in un’ottica di un teatro davvero per tutti e tutte.
The Art Of Being è un percorso di formazione e consulenza strutturato da ArteVOX Teatro che nasce a seguito di un progetto di alta formazione a cui i nostri operatori hanno partecipato tra Regno Unito e Israele nel 2023, all'interno dell'esperienza VERSO UN TEATRO RAGAZZI ACCESSIBILE, con il contributo del Ministero della Cultura e di Assitej Italia.
Il percorso di formazione e consulenza riguarda metodologie e strategie innovative di accessibilità verso i pubblici con bisogni complessi, specifici e con disabilità sensoriali, cognitive o fisiche, ed è rivolto a singoli artisti, compagnie, teatri, insegnanti, scuole e organizzazioni che vogliono fare dell'accessibilità uno strumento di lettura delle arti performative e un'occasione per innovarne poetiche e linguaggi, in un’ottica di un teatro davvero per tutti e tutte.
L'obiettivo del percorso è capacitare artisti, operatori e organizzazioni per potenziare le competenze interne con strumenti molto concreti per accogliere e rispondere alle necessità e ai bisogni dei diversi pubblici (siano essi pubblico teatrale, classi, scuole o altri contesti culturali), adottando strategie di inclusione e accessibilità che possono adattarsi alle singole realtà e situazioni, partendo da un'analisi delle esigenze di ciascuno.
Nello specifico il percorso fornisce consulenze in ambito di comunicazione e gestione del pubblico prima dopo e durante gli spettacoli o i momenti di condivisione, fornisce strumenti concreti ai beneficiari (teatri, compagnie, insegnanti, educatori) per accrescere le proprie competenze con uno sguardo internazionale.
Il percorso è modulabile e del tutto personalizzabile in base alle necessità e agli obiettivi che ciascun partecipante vuole raggiungere.
Per contatti e ulteriori informazioni accessibilita@artevoxteatro.it
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SuperSensibile è un progetto di ArteVOX Teatro
realizzato in collaborazione con la Parrocchia San Michele Arcangelo di Vimercate
con il contributo di Fondazione di Comunità Monza Brianza
SuperSensibile è il desiderio di accogliere a teatro tutti i bambini e tutte le bambine.
Crediamo che il teatro e la cultura siano un diritto di tutti, è quindi nostro dovere renderli il più accessibili possibile.
Obiettivi del progetto sono:
- Accogliere a teatro bambini e bambine neurodivergenti o con bisogni speciali che ad oggi sono esclusi dalla fruizione teatrale;
- Sensibilizzare la comunità sui temi della fragilità, della disabilità, dell’autismo;
- Attivare le risorse della comunità attraverso il coinvolgimento delle persone che vorranno mettere a disposizione le loro competenze (sanitarie, psicologiche, artistiche, culturali...) per sviluppare e migliorare il progetto.
Grazie a SuperSensibile da gennaio 2024 durante gli appuntamenti della rassegna OGNI FAVOLA E' UN GIOCO a TeatrOreno saranno disponibili:
- Dispositivi di facilitazione come cuffie antirumore, occhiali oscuranti, giochini antistress per lo stimming
- Una persona in accoglienza per rispondere adogni tua esigenza specifica
- Uno spazio relax nel foyer dove puoi andare sene senti la necessità, prima, durante o dopo lo spettacolo
- Un angolo lettura con libri in CAA (realizzato in collaborazione con la Biblioteca Civica di Vimercate)
- La storia dello spettacolo con la Comunicazione Alternativa Aumentativa(CAA), che puoi richiedere anche nei giorni precedenti per prepararti alla visione
Se vuoi saperne di più o collaborare a rendere la rassegna ancora più inclusiva, contattaci!
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Progetto di Stefano Annoni
da una suggestione di Renata Molinari
testo di Maddalena Mazzocut-Mis
con Stefano Annoni e Daniele Gaggianesi
regia di Massimiliano Speziani
assistente alla regia Anna Mainidisegno
luci Marco Grisa
direttrice di produzione Marta Galli
Una produzione ArteVOX Teatro e Teatro Sociale di Como
in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano
con il patrocinio di C.O.N.I. Lombardia
media partner Gazzetta dello Sport
un particolare ringraziamento a Almostthere.eu
Helsinki, 1952: è con il numero 903 che Emil Zàtopek vince tre medaglie d'oro e batte i record olimpici nei 5.000 mt, 10.000 mt e nella maratona.Impresa unica, memorabile, quella maratona che decide di correre all'ultimo momento: "Se vuoi vincere corri i cento, se vuoi vivere corri la maratona".
Vive Emil, con coraggio, ostinazione, fatica.
Si contrae, si contorce, soffre, ansima, sbuffa, digrigna e stride come una locomotiva. La locomotiva umana. Nessuno stile, tutta forza. Corre Emil, anche nella vita, attraverso la storia della Cecoslovacchia. Corre, anche quando il regime lo confina in Siberia ai lavori forzati, per aver chiesto un Socialismo dal volto umano, firmando il Manifesto delle Duemila Parole durante la Primavera di Praga nel 1968.
Anche quando, rimpatriato, lo mettono a fare il netturbino e tutti escono sui balconi per vederlo. Zàtopek ancora, dietro il camion della spazzatura, corre.Conoscitore del dolore e capace di sconfiggere la sofferenza in gara e fuori dalle competizioni, Emil Zàtopek ama correre e vincere. Questo lo distingue da tutti.
Ma distinguersi nel suo Paese è una pericolosa inclinazione, che va normalizzata.
Sulla scena prende vita una sorta di processo onirico. Ad animarlo due attori, di fronte al pubblico, testimone silente. L'aula del processo: un'arena, una pista da corsa, uno stadio olimpico, un teatro.Il resto è nelle gambe, nel respiro, nella fatica di una corsa, la corsa di una vita, la vita di Emil Zàtopek.
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Spettacolo teatrale con cucina
Con Rosanna Sparapano e Marta Galli
Regia e drammaturgia Anna Maini
Produzione ArteVOX Teatro
Con il contributo di Coop Lombardia
Fotografie di Roberto Finizio e Duccio Agresti
Lucia e Yelè fanno le cameriere in un ristorante di provincia. Diverso è il colore della loro pelle, la loro provenienza, la loro lingua e la loro cultura e la diversità genera diffidenza.
Improvvisamente però Lucia e Yelè si trovano complici, loro malgrado, di un omicidio e impegnate a trovare un modo per nascondere il misfatto: tra serrati ritmi comici e atmosfere surreali i due mondi, prima così distanti, si fondono in "qualcosa di nuovo".
Comincia un viaggio che le porterà a riconoscersi semplicemente come donne. Forse amiche.
“Qualcosa di Nuovo” è una storia di integrazione quotidiana, che unisce il teatro ad una vera e propria cena.
Il risultato è una ricetta unica, sulla tavola e sul palcoscenico!
Le tematiche affrontate dallo spettacolo sono: l'integrazione culturale, la maternità, il tema del femminile e della difficoltà soprattutto per le donne di coniugare lavoro e famiglia nella nostra società, la solidarietà femminile, il mondo del lavoro con i suoi soprusi e sfruttamenti.
DOVE SI FA QUESTO SPETTACOLO?
Qualcosa di Nuovo è uno spettacolo teatrale con cucina. Si svolge nelle sale dei ristoranti, non necessità né di palco, né di luci, né di particolari dotazioni tecniche.
La rappresentazione è contemporanea alla cena, questo significa che il pubblico presente in sala mangia durante la rappresentazione.
La cena è libera e a discrezione degli organizzatori.
Alcune tra le date di Qualcosa di Nuovo...
Debutto 14 giugno 2009 – Ristorante "Il Maglio" Sesto San Giovanni (Mi)
30 settembre 2009 – Arci Bitte, Milano
25 ottobre 2009 – Festa del Teatro, ristorante "Il Maglio" Sesto San Giovanni (Mi)
9 e 23 novembre 2009 – Teatro Guanella, Milano
15 novembre 2009 – Osteria Cascina Rossino, Ornago (Mb)
12 dicembre 2009 – Arci Tom, Mantova
8 marzo 2010 – Piacenza, Auditorium Santa Maria della Pace
15 maggio 2010 – Teatro Oreno, Vimercate (Mb)
29 maggio 2010 – Custoza (Vr)
29 gennaio 2011 – Teatro Comunale di Novate Milanese
30 giugno 2011 – Trattoria Poma, Milano
21 ottobre e 20 novembre 2011 – L'Angolo del Moriano, Vimercate (Mb)
17 luglio 2012 - Il Maglio, Sesto San Giovanni (Mi)
29 settembre 2013 - Monastero di Brugora, Besana Brianza (Lc)
5 e 6 gennaio 2014 - Brass Jazz Club, Catania8 marzo 2014 - Villa Scheibler, Quarto Oggiaro (Mi)
15 marzo 2014 - Casa Privata, Arcore (Mi)
16 marzo 2014 - Centro Sulé, Agrate Brianza (Mi)
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Testo di Paolo Trotti con contributi di Alessandro Bertante, Gianni Cervetti, Piero Colaprico, Eugenio Finardi, Letizia Russo
Con Stefano Annoni, Chiara Verzola
Musiche originali Tommaso Ferrarese
Aiuto regia Luca Tripeni Zanforlin
Scena e costumi Katia Vitali
Regia Paolo Trotti
Spettacolo realizzato con il patrocinio e il contributo della Provincia e del Comune di Milano
"Parlo di una coppia di amanti che si incontrano sulle scale, attaccati a una saracinesca, sospesi sopra Milano tra le gambe di quella madonna dorata che tanto piccola non è.
Parlo di quelli che restano. Dei sopravvissuti. Delle famiglie.
Parlo di Milano. Della sua ferita che non ha sutura. Parlo della Piazza rimasta lì con un buco nel fianco coperto dalle lenzuola.
Parlo.
E le mie sono solo parole, perché non ero lì e non so altro che la sedia, rimasta in piedi, dei telegiornali... dopo...
dopo è cominciato tutto... Dopo."
Questo spettacolo vuole distaccarsi dalla mera elencazione dei fatti che portarono all’esplosione del dodici dicembre, per raccontare invece una storia d’amore.
Una storia d’amore in cui la bomba è sempre presente e che chiuderà poi la vicenda.
L’amore ha una sua eternità, ci dà la sensazione che possa sconfigge o quanto meno andare oltre la morte, e la nostra storia, per un attore e un’attrice, è quella dell’amore impossibile tra una ragazzo e una ragazza, ambientata a Milano nel 1969, negli ultimi cinque giorni che precedono lo scoppio della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana.
La struttura dello spettacolo è lineare: un filo drammaturgico è costituito dalla storia d’amore tra i due protagonisti, che prende spunto nel suo svolgimento sia dalla canzone di Herbert Pagani “Albergo a ore”, sia dall'intramontabile tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”. La storia d'amore raccontata, infatti, ci accompagna dall’incontro tra i due, alla scoperta del loro amore impossibile perché ognuno di essi ha già dei vincoli sentimentali e una famiglia (pretesto questo anche per approfondire un aspetto della vita sociale di quei tempi in Italia, dove il matrimoni combinato e lo sposarsi non per amore era un'abitudine ancora diffusa e il divorzio ancora illegale), i conflitti nati dalla paura dell’abbandono, il coronamento della storia d’amore, e la morte come effetto collaterale dell’esplosione della bomba.
A questo primo “filone drammaturgico” si intreccia, attraverso monologhi, dialoghi, la storia di Milano nei cinque giorni che precedono lo scoppio della bomba, la storia degli avvenimenti che portarono all’esplosione. Questi contributi testuali saranno scritti da importanti esponenti della cultura e della politica milanese come Alessandro Bertante, giornalista e collaboratore di Repubblica Milano, Gianni Cervetti, allora vicesegretario della Federazione milanese del Partito Comunista ed ex europarlamentare, Eugenio Finardi, noto cantautore milanese, Piero Colaprico, scrittore e giornalista, Letizia Russo, drammaturga e attrice.
La tesi di fondo è che la strage di Piazza Fontana diede storicamente il via alla stagione del terrore in Italia, quella che poi fu chiamata dagli storici “strategia del terrore”: furono proprio quelle prime vittime ad aprire la porta a tutte quelle che seguirono, per questo quel giorno diventa così significativo, è la perdita dell’innocenza di un'intera città, di un’intera generazione, quella che arriva dalle lotte del 1968 e la vicenda dei due amanti diviene trasposizione personale di questa morte.
Il collante di questi avvenimenti è l’intreccio della storia dell’Uomo con la storia dell’Umanità, lo spaesamento tragico, l’horror vacui che ci coglie appena scorgiamo dietro la tenda della nostra vita l’ombra di una macchina che continua nonostante noi. La scoperta della fallibilità, della mortalità. La morte. Il lavoro quindi nasce per contrasto, se la Grande Storia è una ruota che ci passa sopra, o accanto, come per Manzoni, l’unica strada per sconfiggerla è l’Amore. A quello, si, l’uomo, può mettere la A maiuscola.
Lo spettacolo “Piazza Fontana, una storia d'amore” è stato in scena dal 9 al 20 dicembre 2009 presso la Sala della Cavallerizza del Teatro Litta di Milano.
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Un progetto di Roberto Rampi
Testo di Giuseppe Adduci
Regia Paolo Trotti
Con Stefano Annoni, Paolo Cosenza, Marta Galli
Aiuto regia Anna Maini
Assistente alla regia Luca Tripeni Zanforlin
Scene Luna Mariotti
Il 9 maggio 1978 è il giorno della morte di Aldo Moro e Peppino Impastato.
Partendo da questa apparente fatalità che accomuna queste due importantissime figure della nostra recente storia italiana l'autore Giuseppe Adduci con “A.N.N.A. - Amore Non Ne Avremo” dà voce ai sogni, alle idee e alle vibrazioni schiacciate dalla violenza, rimettendo al centro l'idealità dei due protagonisti e soprattutto rimettendoli in comunicazione con lo spettatore attraverso una progressiva costruzione di una relazione tra loro.
Che cosa avrebbe detto Peppino Impastato ad Aldo Moro in quei tragici giorni del sequestro se avesse potuto parlargli? E, al contrario, quali parole Moro avrebbe rivolto a quel ragazzo, che avrebbe potuto essere suo figlio e che stava rischiando la propria vita per cercare di costruire un futuro diverso per la sua terra?
A trent'anni da quel tragico giorno cosa rimane oggi di questi martiri della democrazia? Come possono le loro storie e le loro vite interrotte parlare al nostro presente?
Il 9 maggio 1978 lʼassassinio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta ha segnato un colpo definitivo alla credibilità di chi proponeva una via violenta al cambiamento.
Lʼomicidio Impastato, classificato come suicidio e atto terroristico per molti anni, è oggi uno dei simboli della lotta alla mafia. Oggi vogliamo dire che la storia ha forse iniziato a rendere giustizia a questi due uomini, facendo prevalere le idealità di Moro e Impastato sulla brutalità dei loro carnefici. Le idee sulla forza. Lʼamore sulla morte.
“A.N.N.A. - Amore Non Ne Avremo” ha debuttato dal 7 all'11 maggio 2008 nella stagione del Teatro alle Colonne di Milano.
DATE:
DEBUTTO 7 all'11 MAGGIO 2008 - Teatro alle Colonne - Milano
25 Giugno 2008 - Empoli, Festa Democratica
13 Luglio 2008 - Poggibonsi (Si), Festa Democratica
19 Luglio 2008 - San Miniato (Pi), Festa Democratica
20 Luglio 2008 - Bergamo, Festa Democratica
25 Luglio 2008 - Cantù (Co), Festa Democratica Provinciale di Como
27 Luglio 2008 - Carrara, Urla Padula Festival
30 Luglio 2008 - Suzzara (Mn), Festa Democratica Provinciale di Mantova
21 Agosto 2008 - Siena, Festa Democratica
3 Settembre 2008 - Milano, Festa Democratica Provinciale
4 Settembre 2008 - Alessandria, Festa Democratica
26 Ottobre 2008 - Festa del Teatro 2008, Società Umanitaria, Salone degli Affreschi
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Da un’idea di Roberto Rampi e un’ostinazione di Marta Galli
Testo di Davide Daolmi
Regia di Andrea Lisco
con Marta Galli, Stefano Annoni, Daniele Gaggianesi, Fabio Paroni, Paola Piacentini, Alessia Stefanini, Michela Vietri
Scene e costumi: Katia Vitali e Ambra Rinaldo
Assistenti alla regia: Anna Maini e Ambra Rinaldo
Coreografie e preparazione vocale: Valentina Buttafarro
oce di Gramsci: Eugenio Finardi
Prodotto dall’ Associazione Culturale ArteVOX
con il sostegno di LegaCoop Lombardia, Camera del Lavoro di Milano e CGIL Lombardia
con il patrocinio di Regione Sardegna, Provincia di Milano, Comune di Milano, Fondazione Istituto Gramsci, Fondazione “Giuseppe Di Vittorio”, Casa della Cultura di Milano e F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde Italiane)
con la collaborazione di Camera del Lavoro di Oristano e Associazione Culturale Secondo Maggio
Ulteriori info sullo spettacolo e sul progetto "NINO3707" su www.gramscipop.it
Cena con Gramsci racconta le idee del grande pensatore, le sue lotte, rivissute nella verità e nella finzione di interpreti che sono prima di tutto «uomini qualunque» occasionalmente venuti a incrociare il cammino di Jacopo, il protagonista dello spettacolo, giovane studente universitario laureando in filosofia con una tesi sul pensiero di Antonio Gramsci.
Vicende diverse, quotidiane, disincantate, si alimentano nella sua esuberanza contagiosa che cerca lo spunto per ribellarsi alla seduzione dell’apatia.
Una laica rappresentazione della vita di «una persona di buon senso», rivissuta stazione per stazione: la risposta al disagio di Jacopo è l’occasione per aprire gli occhi sull’impoverimento culturale che prolifera nell’indifferenza della nostra società attuale. O così sembra.
“Cena con Gramsci” è stato inserito il 5 maggio 2007 in anteprima assoluta nella rassegna “Revisionare il Revisionismo”, organizzata dalla Casa della Cultura e ha debuttato l’8 e 9 Maggio 2007 al Teatro della Cooperativa di Milano.
Ulteriori info sullo spettacolo e sul progetto "NINO3707" su www.gramscipop.it
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Progetto di ArteVOX Teatro
Produzione Fondazione Sipario Toscana e Linguaggicreativi
di Anna Maini
ispirato a Il Venditore di felicità di Davide Calì e Marco Somà, Kite Edizioni
regia ArteVOX Teatro
consulenza artistica David Faraco
con Alessia Candido e Matteo Piovani
costruzione muppet Sig. Formicola e Marco Lucci | Laborincolo
illustrazioni ed elaborazione estetica Rossana Maggi
design e animazione video Maria Elena Fusacchia
scene Marta Galli e Maria Elena Fusacchia
realizzazione scenografia Luigi Di Giorno
oggetti di scena Giorgia Goldoni
musiche originali Gipo Gurrado, Francesco Saverio Gliozzi
direzione di produzione Marta Galli
segreteria organizzativa Isabella Procaccini
un grazie speciale a Nadia Milani
Nel bosco delle case sospese irrompe all'improvviso il Venditore di Felicità: vende felicità in barattolo!
Tutti gli abitanti la comprano, ne hanno un gran bisogno! Peccato però, i barattoli sono vuoti! Ma dov'è finita la loro felicità? Chi l'ha presa?
Ai piedi delle case sospese, nel “buco”, vive Ohibò. Ohibò è strano, parla una lingua diversa dalla loro, sembra felice. Lui la felicità del Venditore non la compra.
Che abbia rubato lui la loro felicità?
Inizia così l’avventurosa ricerca che porterà gli abitanti del villaggio a uscire dalle loro case e a conoscersi davvero.
Quando scopriranno il segreto di Ohibò scopriranno il segreto della felicità.
Briciole di felicità è uno spettacolo di teatro di figura con 8 muppet a taglia umana in scena. Le ambientazioni magiche sono realizzate con videoproiezioni di illustrazioni originali di Rossana Maggi animate in motion graphic da Maria Elena Fusacchia.
Il progetto nasce nel 2018 dall'incontro con il libro IL VENDITORE DI FELICITÀ e specialmente con le illustrazioni di Marco Somà (premio Andersen 2019).
Ci siamo chieste: che cosa significa felicità per ciascuno di noi, per le persone che ci stanno vicine?
Abbiamo realizzato corsi, laboratori, incontri di teatro d’attore e di figura con bambini dai 5 ai 10 anni indagando il tema della felicità. Poi è arrivata la pandemia e ci siamo rese conto che la felicità aveva assunto significati diversi da prima per i piccoli, ma anche per i grandi. Così anche il nostro lavoro si è arricchito di altri significati.
Abbiamo sentito che avevamo tutti bisogno di Ripartire dalla felicità.
Con questo spettacolo vorremmo aiutare i bambini e le bambine ad elaborare la sofferenza facendoli sentire parte di una comunità attenta ai loro bisogni, dicendo loro “non vi abbiamo abbandonato, siamo qui per voi ora”.
Per noi lo strumento per raggiungere la felicità è proprio l’arte, il teatro.
La forza della comunità contro l’individualismo.
La felicità nascosta nelle briciole di umanità che ognuno di noi condivide con gli altri.
LEGGI LA RECENSIONE DI EOLO-RAGAZZI.IT
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testo di Anna Maini
regia Benedetta Frigerio
con Giulia D'Imperio e Paola Palmieri
scenografia, illustrazioni e pupazzi Rossana Maggi
costumi Claudia Botta e Rossana Maggi
realizzazione e consulenza video Michele Cremaschi
musiche e suoni originali Enrico Ballardini
voci registrate di Tommaso Banfi, Renata Coluccini, Marta Comerio, Dario De Falco, Franco Spadavecchia
direttore di produzione Marta Galli
Si ringrazia per la consulenza psicologica la dott.ssa Simona Adelaide Martini
Ideato e realizzato da ArteVOX Teatro
con il sostegno del Teatro del Buratto
Chi l'ha detto che tutti i lupi sono cattivi? E che tutte le coccinelle portano fortuna? Che i draghi fanno paura? E chi l'ha detto che i tori non possono volare?C'erano una volta un lupo buono che desiderava tanto avere dei cuccioli, un drago spiritoso, una coccinella malvagia e... due tori con le ali!
La storia che raccontiamo guarda nel profondo del cuore, senza fermarsi alle apparenze, senza leggere il mondo attraverso quelle fastidiose etichette che troppo spesso mettiamo addosso alle persone oppure, ci sentiamo addosso noi stessi. Chi l'ha detto che Mattia è monello? E che Chiara sia troppo timida e impacciata? Forse non “sono” in un modo solo, ma al contrario, contengono dentro di sé tanti modi di essere, tutti insieme.
E così ecco a voi Abaco e Rustico, i protagonisti della nostra storia, che sono talmente fuori dagli schemi da sommare in sé le caratteristiche di tre animali diversi: delle vistose corna da toro, delle grandi ali da ape e delle belle zampe palmate da cigno.
Esseri impossibili da etichettare, troppo complessi per essere “semplificati” con un'unica definizione. Inizialmente la loro unicità li fa sentire soli, ma si trasformerà presto nella felicità condivisa di sentirsi accettati semplicemente per come si è.
Uno spettacolo delicato, divertente e ricco di linguaggi che racconta di mondi e personaggi fantastici.
Una storia che attraverso la metafora degli animali (molto frequentata nell'immaginario dei più piccoli grazie alle favole) parla del valore della diversità e della bellezza di trovare la strada giusta per esprimere liberamente il tesoro che ognuno di noi racchiude dentro di sé, e che ci rende unici e preziosi.
Lo spettacolo si avvale del linguaggio del teatro di figura con pupazzi, di videoproiezioni di cartoon originali realizzati con la tecnica della stop motion e del teatro d'attore.
Guida tematica: accettazione di sé e dell'altro, libertà di espressione, amicizia, oltre gli stereotipi.
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Liberamente ispirato a "L'astuta Ghita" dei fratelli Grimm
Adattamento drammaturgico e regia: Anna Maini
Con: Marta Galli e Rossana Maggi
Illustrazioni, animazioni, scenografie: Rossana Maggi
Costumi: Claudia Botta
Voce registrata: Matteo Imbriani
Vocalist: Valentina Buttafarro
Per l'editing audio si ringrazia Azione Solidale e Shareradio
Menzione speciale della giuria al Premio Nazionale di Teatro Ragazzi “Otello Sarzi” 2015
Special panel mention at the Children's Theatre National Award "Otello Sarzi" 2015
In un intreccio di profumi, sapori, illustrazioni dal vivo e teatro d’attore si racconta la storia della simpatica cuoca golosona Ghita alle prese con un burbero padrone.
La protagonista e i personaggi disegnati con cui lei interagisce usano pochissime parole in una lingua inventata che nasce dalle onomatopee ed è, per questo, universalmente comprensibile.
L'atmosfera è quella dei film muti dei primi del '900, sottolineata dalla colonna sonora che cita grandi classici delle musiche d'autore per pellicola (da Gershwin a Scott Joplin, dalle danze ungheresi di Brahms dei film di Chaplin fino ai temi di Hitchcock e alle sigle di notissime serie televisive degli anni '70 e '80).
Durante spettacolo Ghita cucina davvero e offre ai suoi piccoli ospiti le delizie che ha preparato.
La Ghita non è solo una divertente storia da seguire, ma soprattutto un'esperienza sensoriale tutta da gustare!
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I diritti dei bambini nelle "Fiabe Italiane" di Italo Calvino
Spettacolo teatrale per bimbi dai 5 anni e laboratorio di scrittura creativa e drammatizzazione per bambini dagli 8 agli 11 anni
adattamento drammaturgico e regia Anna Maini
con Marta Galli/Alice Bossi
Costumi Claudia Botta
Scene Maria Chiara Di Marco
Il sale di Prezzemolina è uno spettacolo teatrale che, nelle scuole, viene associato ad un laboratorio di scrittura creativa e drammatizzazione per il secondo ciclo della scuola primaria e per la prima classe della scuola secondaria inferiore.Attraverso il racconto delle fiabe, spesso luogo di diritti violati, si danno ai bambini e ai ragazzi gli strumenti per sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri diritti, che li aiuti a rispettare gli altri e farsi rispettare dagli altri, siano essi coetanei o adulti.
LO SPETTACOLO
Durata 40 min | Luogo: la classeUn'attrice interpreta due fiabe della tradizione popolare italiana nella versione tratta da "Fiabe Italiane" di Italo Calvino: "Bene come il sale" e "Prezzemolina". Nove personaggi si susseguono in un'infinità di trasformazioni dove i costumi sono delle vere e proprie macchine sceniche. Le poetiche atmosfere incantano i piccoli spettatori portandoli in quel sogno che solo la magia del teatro è in grado di regalare!
IL LABORATORIO
Durata 80 min | Luogo: la classeProgramma:
- Lettura collettiva della "Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti"
- Individuazione dei diritti violati all'interno delle fiabe raccontate durante lo spettacolo
- Divisione in gruppi- Scelta dei diritti di riferimento
- Invenzione e scrittura della storia- Drammatizzazione della storia davanti alla classe
- Domande alle storie da parte dei bambini e ragazzi
DURATA COMPLESSIVA INTERVENTO IN CLASSE: 120 min.
Materiali:
- "I diritti dei bambini" (Edizione I Quindici)
- "Fiabe Italiane" (Edizione Einaudi, collana Gli Struzzi)
OPERATORI: Marta Galli/Alice Bossi (spettacolo) e Anna Maini (laboratorio)
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Ideazione, direzione artistica e organizzativa ArteVOX Teatro, Schedia Teatro e Drogheria Rebelot
In programma a Teatro Linguaggicreativi, Milano
Con il contributo di Comune di Milano
“Caro Teatro” è una rassegna teatrale dedicata ai più piccoli in cui al centro c’è la relazione: relazione tra il pubblico e gli artisti in scena con incontri dedicati di confronto e di rielaborazione del vissuto, relazione tra il pubblico e il Teatro, come luogo fisico, in cui riconoscersi e in cui sviluppare un senso profondo di appartenenza ad una collettività, relazione tra i piccoli e i grandi spettatori che vivono insieme un’esperienza artistica emozionante che li unisce per un’ora o, forse, per molto di più.
Quanto ci sono mancate le relazioni in questi ultimi mesi! Caro Teatro, aiutaci a ritrovarle, quelle belle, quelle vere, quelle che fanno stare bene.
La rassegna è stata programmata nel 2021 presso lo spazio di Teatro Linguaggicreativi di Milano ed è stata ideata e organizzata da tre compagnie teatrali: ArteVOX Teatro, Schedia Teatro e Drogheria Rebelot, con il sostegno del Comune di Milano e in collaborazione con la cooperativa EQUA, la Cooperativa ATLHA, l’associazione Fedora e l’Associazione Laboratorio Silentsio.
La rassegna è in parte accessibile a bambini e bambine sorde attraverso la traduzione simultanea di alcuni spettacoli con la Lingua Italiana dei Segni (LIS).
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Ideazione, direzione artistica e organizzativa ArteVOX Teatro, Schedia Teatro e Drogheria Rebelot
In programma a Teatro Linguaggicreativi, Milano
Con il contributo di Comune di Milano
“Caro Teatro” è una rassegna teatrale dedicata ai più piccoli in cui al centro c’è la relazione: relazione tra il pubblico e gli artisti in scena con incontri dedicati di confronto e di rielaborazione del vissuto, relazione tra il pubblico e il Teatro, come luogo fisico, in cui riconoscersi e in cui sviluppare un senso profondo di appartenenza ad una collettività, relazione tra i piccoli e i grandi spettatori che vivono insieme un’esperienza artistica emozionante che li unisce per un’ora o, forse, per molto di più.
Quanto ci sono mancate le relazioni in questi ultimi mesi! Caro Teatro, aiutaci a ritrovarle, quelle belle, quelle vere, quelle che fanno stare bene.
La rassegna è stata programmata nel 2021 presso lo spazio di Teatro Linguaggicreativi di Milano ed è stata ideata e organizzata da tre compagnie teatrali: ArteVOX Teatro, Schedia Teatro e Drogheria Rebelot, con il sostegno del Comune di Milano e in collaborazione con la cooperativa EQUA, la Cooperativa ATLHA, l’associazione Fedora e l’Associazione Laboratorio Silentsio.
La rassegna è in parte accessibile a bambini e bambine sorde attraverso la traduzione simultanea di alcuni spettacoli con la Lingua Italiana dei Segni (LIS).
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Progetto di ArteVOX Teatro in collaborazione con Parrocchia San Michele Arcangelo, Oreno di Vimercate
Con il patrocinio del Comune di Vimercate
Direzione artistica Marta Galli
Organizzazione e produzione Morea Velati
Biglietteria Rosanna Tommasone
Accessibility Manager Anna Maini
Responsabile tecnico Flavio Villa
Con il contributo di Fondazione della Comunità di Monza e della Brianza
Le illustrazioni di tutte le locandine sono di Rossana Maggi
Dal 2014 ArteVOX programma la stagione per bambini e famiglie "OGNI FAVOLA E' UN GIOCO" di TeatrOreno, a Vimercate (Mb). La sala, di proprietà della parrocchia, ha una capienza di 258 posti. In aggiunta alla stagione famiglie dal 2016 parte anche con la programmazione per le scuole del territorio di Vimercate e comuni limitrofi. Entrambe le stagioni sono ormai consolidate e hanno contribuito a formare un pubblico di famiglie e scuole attente a proposte di qualità sul territorio. Gli spettacoli sono selezionati dalla direzione artistica all'interno delle migliori proposte di teatro ragazzi del panorama nazionale.
Dal 2022 la stagione è diventata accessibile ad un pubblico sordo attraverso la traduzione in LIS degli spettacoli e ad un pubblico neurodivergente con la messa a disposizione di presidi inclusivi e relaxed performance. Per informazioni contattare l'Accessibility Manager Anna Maini - 347.0105286
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Da un’idea di Roberto Rampi e di Marta Galli
tratto dal testo teatrale di Davide Daolmi
adattamento di Elettra Stamboulis
Illustrazioni di Gianluca Costantini
Introduzione di Giuseppe Vacca
Edizioni Beccogiallo, 2012
Con il sostegno di Arci Lombardia
Cena con Gramsci, graphic novel, fa parte del progetto "Gramsci POP" di ArteVOX Teatro, realizzato in occasione del 70° anniversario della morte di Gramsci nel 2007
Cena con Gramsci racconta le idee del grande pensatore, le sue lotte, rivissute nella verità e nella finzione di interpreti che sono prima di tutto «uomini qualunque» occasionalmente venuti a incrociare il cammino di Jacopo, il protagonista dello spettacolo, giovane studente universitario laureando in filosofia con una tesi sul pensiero di Antonio Gramsci. Vicende diverse, quotidiane, disincantate, si alimentano nella sua esuberanza contagiosa che cerca lo spunto per ribellarsi alla seduzione dell’apatia.
Di Gramsci non rimangono neanche le ceneri? Un giovane studente, alle prese con la difficile vita del fuori sede, diventa interlocutore di due personaggi fantastici, allucinatori, che scompongono una storia d’ordinaria università in un viaggio alla ricerca delle radici e del senso delle parole di Antonio Gramsci, oggetto di studio, ma anche alter ego immaginario del protagonista.
Nato da uno spettacolo teatrale, Cena con Gramsci interroga il lettore proprio sulla permanenza e sulla possibilità dell’attualità dell’intellettuale sardo.
Insieme a Pasolini, Gramsci è l’intellettuale del novecento più studiato e citato, nel mondo. Eppure la sua vicenda politica e personale lo ha storicamente bandito proprio in Italia qui l’identificazione con il PCI lo ha reso prima un soggetto “scomodo” e troppo di parte, poi l’ha fatto scomparire dagli scaffali insieme allo scioglimento del partito comunista.
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progetto di ArteVOX Teatro
Partner italiani: Campsirago Residenza, Pandemonium Teatro - Centro di Produzione, Segni New Generation Festival di Mantova e Vimercate dei Ragazzi Festival
Partner internazionali: Bamboozle Theatre (UK), Oily Cart (UK), Safe Place Festival (IS)
Con il sostegno di Ministero della Cultura FNSV - art. 44 Progetti Speciali, Assitej Italia e Hangar Piemonte
Grazie a Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e di Londra.
Il progetto parte da una ricerca della nostra compagnia iniziata nel 2020 ed è aperto a tutto il settore del teatro ragazzi italiano.
La finalità del progetto di formazione è quello di fornire competenze specifiche al settore teatro ragazzi in Italia su metodi e processi di inclusione per un pubblico neuro divergente, con disabilità sensoriali e/o cognitive a teatro, affinché sempre più bambini e bambine, ragazzi e ragazze in Italia, come all'estero, possano godere dell'esperienza teatrale sentendosi accolti nei loro bisogni.
Il progetto si svolge tra gennaio 2023 e giugno 2024.
Il percorso di formazione, ideato e organizzato da ArteVOX Teatro, è realizzato in collaborazione con due compagnie inglesi che hanno sviluppato metodologie innovative, realizzando spettacoli interamente accessibili: Bamboozle Theatre (Leicester, UK) e Oily Cart (London) e con il festival israeliano SAFE PLACE, uno dei pochi al mondo interamente pensato e dedicato a bambini e bambine nello spettro dell'autismo (Jaffa, Israel).Il progetto è rivolto a tutto il settore teatro ragazzi italiano grazie alla collaborazione con Assitej Italia, associazione che riunisce oltre 120 realtà nell'ambito del TYA.
Il percorso prevede azioni di formazione a distanza, formazione residenziale all'estero, convegni e meeting in Italia con ospiti internazionali.
Al percorso hanno partecipato, oltre ad ArteVOX Teatro, altre 9 compagnie di teatro ragazzi italiane attraverso borse di studio e di mobilità messe a disposizione dal progetto.
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Da un’idea di Roberto Rampi e un’ostinazione di Marta Galli
Testo di Davide Daolmi
Regia di Andrea Lisco
con Marta Galli, Stefano Annoni, Daniele Gaggianesi, Fabio Paroni, Paola Piacentini, Alessia Stefanini, Michela Vietri
Scene e costumi: Katia Vitali e Ambra Rinaldo
Assistenti alla regia: Anna Maini e Ambra Rinaldo
Coreografie e preparazione vocale: Valentina Buttafarro
oce di Gramsci: Eugenio Finardi
Prodotto dall’ Associazione Culturale ArteVOX
con il sostegno di LegaCoop Lombardia, Camera del Lavoro di Milano e CGIL Lombardia
con il patrocinio di Regione Sardegna, Provincia di Milano, Comune di Milano, Fondazione Istituto Gramsci, Fondazione “Giuseppe Di Vittorio”, Casa della Cultura di Milano e F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde Italiane)
con la collaborazione di Camera del Lavoro di Oristano e Associazione Culturale Secondo Maggio
Ulteriori info sullo spettacolo e sul progetto "NINO3707" su www.gramscipop.it
Cena con Gramsci racconta le idee del grande pensatore, le sue lotte, rivissute nella verità e nella finzione di interpreti che sono prima di tutto «uomini qualunque» occasionalmente venuti a incrociare il cammino di Jacopo, il protagonista dello spettacolo, giovane studente universitario laureando in filosofia con una tesi sul pensiero di Antonio Gramsci.
Vicende diverse, quotidiane, disincantate, si alimentano nella sua esuberanza contagiosa che cerca lo spunto per ribellarsi alla seduzione dell’apatia.
Una laica rappresentazione della vita di «una persona di buon senso», rivissuta stazione per stazione: la risposta al disagio di Jacopo è l’occasione per aprire gli occhi sull’impoverimento culturale che prolifera nell’indifferenza della nostra società attuale. O così sembra.
“Cena con Gramsci” è stato inserito il 5 maggio 2007 in anteprima assoluta nella rassegna “Revisionare il Revisionismo”, organizzata dalla Casa della Cultura e ha debuttato l’8 e 9 Maggio 2007 al Teatro della Cooperativa di Milano.
Ulteriori info sullo spettacolo e sul progetto "NINO3707" su www.gramscipop.it
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Un progetto di Roberto Rampi
Testo di Giuseppe Adduci
Regia Paolo Trotti
Con Stefano Annoni, Paolo Cosenza, Marta Galli
Aiuto regia Anna Maini
Assistente alla regia Luca Tripeni Zanforlin
Scene Luna Mariotti
Il 9 maggio 1978 è il giorno della morte di Aldo Moro e Peppino Impastato.
Partendo da questa apparente fatalità che accomuna queste due importantissime figure della nostra recente storia italiana l'autore Giuseppe Adduci con “A.N.N.A. - Amore Non Ne Avremo” dà voce ai sogni, alle idee e alle vibrazioni schiacciate dalla violenza, rimettendo al centro l'idealità dei due protagonisti e soprattutto rimettendoli in comunicazione con lo spettatore attraverso una progressiva costruzione di una relazione tra loro.
Che cosa avrebbe detto Peppino Impastato ad Aldo Moro in quei tragici giorni del sequestro se avesse potuto parlargli? E, al contrario, quali parole Moro avrebbe rivolto a quel ragazzo, che avrebbe potuto essere suo figlio e che stava rischiando la propria vita per cercare di costruire un futuro diverso per la sua terra?
A trent'anni da quel tragico giorno cosa rimane oggi di questi martiri della democrazia? Come possono le loro storie e le loro vite interrotte parlare al nostro presente?
Il 9 maggio 1978 lʼassassinio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta ha segnato un colpo definitivo alla credibilità di chi proponeva una via violenta al cambiamento.
Lʼomicidio Impastato, classificato come suicidio e atto terroristico per molti anni, è oggi uno dei simboli della lotta alla mafia. Oggi vogliamo dire che la storia ha forse iniziato a rendere giustizia a questi due uomini, facendo prevalere le idealità di Moro e Impastato sulla brutalità dei loro carnefici. Le idee sulla forza. Lʼamore sulla morte.
“A.N.N.A. - Amore Non Ne Avremo” ha debuttato dal 7 all'11 maggio 2008 nella stagione del Teatro alle Colonne di Milano.
DATE:
DEBUTTO 7 all'11 MAGGIO 2008 - Teatro alle Colonne - Milano
25 Giugno 2008 - Empoli, Festa Democratica
13 Luglio 2008 - Poggibonsi (Si), Festa Democratica
19 Luglio 2008 - San Miniato (Pi), Festa Democratica
20 Luglio 2008 - Bergamo, Festa Democratica
25 Luglio 2008 - Cantù (Co), Festa Democratica Provinciale di Como
27 Luglio 2008 - Carrara, Urla Padula Festival
30 Luglio 2008 - Suzzara (Mn), Festa Democratica Provinciale di Mantova
21 Agosto 2008 - Siena, Festa Democratica
3 Settembre 2008 - Milano, Festa Democratica Provinciale
4 Settembre 2008 - Alessandria, Festa Democratica
26 Ottobre 2008 - Festa del Teatro 2008, Società Umanitaria, Salone degli Affreschi
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Testo di Paolo Trotti con contributi di Alessandro Bertante, Gianni Cervetti, Piero Colaprico, Eugenio Finardi, Letizia Russo
Con Stefano Annoni, Chiara Verzola
Musiche originali Tommaso Ferrarese
Aiuto regia Luca Tripeni Zanforlin
Scena e costumi Katia Vitali
Regia Paolo Trotti
Spettacolo realizzato con il patrocinio e il contributo della Provincia e del Comune di Milano
"Parlo di una coppia di amanti che si incontrano sulle scale, attaccati a una saracinesca, sospesi sopra Milano tra le gambe di quella madonna dorata che tanto piccola non è.
Parlo di quelli che restano. Dei sopravvissuti. Delle famiglie.
Parlo di Milano. Della sua ferita che non ha sutura. Parlo della Piazza rimasta lì con un buco nel fianco coperto dalle lenzuola.
Parlo.
E le mie sono solo parole, perché non ero lì e non so altro che la sedia, rimasta in piedi, dei telegiornali... dopo...
dopo è cominciato tutto... Dopo."
Questo spettacolo vuole distaccarsi dalla mera elencazione dei fatti che portarono all’esplosione del dodici dicembre, per raccontare invece una storia d’amore.
Una storia d’amore in cui la bomba è sempre presente e che chiuderà poi la vicenda.
L’amore ha una sua eternità, ci dà la sensazione che possa sconfigge o quanto meno andare oltre la morte, e la nostra storia, per un attore e un’attrice, è quella dell’amore impossibile tra una ragazzo e una ragazza, ambientata a Milano nel 1969, negli ultimi cinque giorni che precedono lo scoppio della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana.
La struttura dello spettacolo è lineare: un filo drammaturgico è costituito dalla storia d’amore tra i due protagonisti, che prende spunto nel suo svolgimento sia dalla canzone di Herbert Pagani “Albergo a ore”, sia dall'intramontabile tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”. La storia d'amore raccontata, infatti, ci accompagna dall’incontro tra i due, alla scoperta del loro amore impossibile perché ognuno di essi ha già dei vincoli sentimentali e una famiglia (pretesto questo anche per approfondire un aspetto della vita sociale di quei tempi in Italia, dove il matrimoni combinato e lo sposarsi non per amore era un'abitudine ancora diffusa e il divorzio ancora illegale), i conflitti nati dalla paura dell’abbandono, il coronamento della storia d’amore, e la morte come effetto collaterale dell’esplosione della bomba.
A questo primo “filone drammaturgico” si intreccia, attraverso monologhi, dialoghi, la storia di Milano nei cinque giorni che precedono lo scoppio della bomba, la storia degli avvenimenti che portarono all’esplosione. Questi contributi testuali saranno scritti da importanti esponenti della cultura e della politica milanese come Alessandro Bertante, giornalista e collaboratore di Repubblica Milano, Gianni Cervetti, allora vicesegretario della Federazione milanese del Partito Comunista ed ex europarlamentare, Eugenio Finardi, noto cantautore milanese, Piero Colaprico, scrittore e giornalista, Letizia Russo, drammaturga e attrice.
La tesi di fondo è che la strage di Piazza Fontana diede storicamente il via alla stagione del terrore in Italia, quella che poi fu chiamata dagli storici “strategia del terrore”: furono proprio quelle prime vittime ad aprire la porta a tutte quelle che seguirono, per questo quel giorno diventa così significativo, è la perdita dell’innocenza di un'intera città, di un’intera generazione, quella che arriva dalle lotte del 1968 e la vicenda dei due amanti diviene trasposizione personale di questa morte.
Il collante di questi avvenimenti è l’intreccio della storia dell’Uomo con la storia dell’Umanità, lo spaesamento tragico, l’horror vacui che ci coglie appena scorgiamo dietro la tenda della nostra vita l’ombra di una macchina che continua nonostante noi. La scoperta della fallibilità, della mortalità. La morte. Il lavoro quindi nasce per contrasto, se la Grande Storia è una ruota che ci passa sopra, o accanto, come per Manzoni, l’unica strada per sconfiggerla è l’Amore. A quello, si, l’uomo, può mettere la A maiuscola.
Lo spettacolo “Piazza Fontana, una storia d'amore” è stato in scena dal 9 al 20 dicembre 2009 presso la Sala della Cavallerizza del Teatro Litta di Milano.
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Spettacolo teatrale con cucina
Con Rosanna Sparapano e Marta Galli
Regia e drammaturgia Anna Maini
Produzione ArteVOX Teatro
Con il contributo di Coop Lombardia
Fotografie di Roberto Finizio e Duccio Agresti
Lucia e Yelè fanno le cameriere in un ristorante di provincia. Diverso è il colore della loro pelle, la loro provenienza, la loro lingua e la loro cultura e la diversità genera diffidenza.
Improvvisamente però Lucia e Yelè si trovano complici, loro malgrado, di un omicidio e impegnate a trovare un modo per nascondere il misfatto: tra serrati ritmi comici e atmosfere surreali i due mondi, prima così distanti, si fondono in "qualcosa di nuovo".
Comincia un viaggio che le porterà a riconoscersi semplicemente come donne. Forse amiche.
“Qualcosa di Nuovo” è una storia di integrazione quotidiana, che unisce il teatro ad una vera e propria cena.
Il risultato è una ricetta unica, sulla tavola e sul palcoscenico!
Le tematiche affrontate dallo spettacolo sono: l'integrazione culturale, la maternità, il tema del femminile e della difficoltà soprattutto per le donne di coniugare lavoro e famiglia nella nostra società, la solidarietà femminile, il mondo del lavoro con i suoi soprusi e sfruttamenti.
DOVE SI FA QUESTO SPETTACOLO?
Qualcosa di Nuovo è uno spettacolo teatrale con cucina. Si svolge nelle sale dei ristoranti, non necessità né di palco, né di luci, né di particolari dotazioni tecniche.
La rappresentazione è contemporanea alla cena, questo significa che il pubblico presente in sala mangia durante la rappresentazione.
La cena è libera e a discrezione degli organizzatori.
Alcune tra le date di Qualcosa di Nuovo...
Debutto 14 giugno 2009 – Ristorante "Il Maglio" Sesto San Giovanni (Mi)
30 settembre 2009 – Arci Bitte, Milano
25 ottobre 2009 – Festa del Teatro, ristorante "Il Maglio" Sesto San Giovanni (Mi)
9 e 23 novembre 2009 – Teatro Guanella, Milano
15 novembre 2009 – Osteria Cascina Rossino, Ornago (Mb)
12 dicembre 2009 – Arci Tom, Mantova
8 marzo 2010 – Piacenza, Auditorium Santa Maria della Pace
15 maggio 2010 – Teatro Oreno, Vimercate (Mb)
29 maggio 2010 – Custoza (Vr)
29 gennaio 2011 – Teatro Comunale di Novate Milanese
30 giugno 2011 – Trattoria Poma, Milano
21 ottobre e 20 novembre 2011 – L'Angolo del Moriano, Vimercate (Mb)
17 luglio 2012 - Il Maglio, Sesto San Giovanni (Mi)
29 settembre 2013 - Monastero di Brugora, Besana Brianza (Lc)
5 e 6 gennaio 2014 - Brass Jazz Club, Catania8 marzo 2014 - Villa Scheibler, Quarto Oggiaro (Mi)
15 marzo 2014 - Casa Privata, Arcore (Mi)
16 marzo 2014 - Centro Sulé, Agrate Brianza (Mi)
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Progetto di Stefano Annoni, Marta Galli, Roberto Rampi e Paolo Trotti
Testo di Paolo Trotti, Simona Migliori e Giuseppe Adduci
Con Stefano Annoni
Consulenza per Teatro d'Ombra Barbara Bedrina
Regia di Paolo Trotti
Una Produzione ArteVOX e Linguaggicreativi
Aut è un viaggio di un treno fantasma, un treno che corre su quelle rotaie che saranno la tomba di Peppino. Lui è seduto su quel treno e dal finestrino vede passare la sua vita. Vita che era lotta e politica.
Il treno e la radio diventano teatro per raccontare la sua storia.
Peppino si racconta dal microfono di radio AUT e sbeffeggia, urla, canta, sputa parole e piange tutta la rabbia e la vergogna per la sua terra corrotta e malata di mafia.
Abbiamo utilizzato le sue parole, abbiamo rubato dai classici e abbiamo scritto cose nuove. Dissacrando il mito, lo abbiamo immaginato, oggi, a condurre un suo one-man show. Lui stesso usava il teatro e spesso lo definisce uno tra i momenti più riusciti della sua attività.
Siamo andati proprio nella sua Cinisi a presentare questo lavoro. Abbiamo camminato con i suoi amici, siamo entrati nella sua casa, abbiamo mangiato con il fratello, abbiamo visto aprirsi le porte di casa Badalamenti. Ed è con questo negli occhi e nel cuore che ora portiamo in giro questo lavoro.
Lo spettacolo ha debuttato il 7 maggio 2010 a Cinisi (PA) all'interno delle iniziative organizzate per il Forum Sociale Antimafia da Casa Memoria Peppino Impastato in occasione del 32° anniversario della morte di Giuseppe Impastato.
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Progetto di Stefano Annoni
da una suggestione di Renata Molinari
testo di Maddalena Mazzocut-Mis
con Stefano Annoni e Daniele Gaggianesi
regia di Massimiliano Speziani
assistente alla regia Anna Mainidisegno
luci Marco Grisa
direttrice di produzione Marta Galli
Una produzione ArteVOX Teatro e Teatro Sociale di Como
in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano
con il patrocinio di C.O.N.I. Lombardia
media partner Gazzetta dello Sport
un particolare ringraziamento a Almostthere.eu
Helsinki, 1952: è con il numero 903 che Emil Zàtopek vince tre medaglie d'oro e batte i record olimpici nei 5.000 mt, 10.000 mt e nella maratona.Impresa unica, memorabile, quella maratona che decide di correre all'ultimo momento: "Se vuoi vincere corri i cento, se vuoi vivere corri la maratona".
Vive Emil, con coraggio, ostinazione, fatica.
Si contrae, si contorce, soffre, ansima, sbuffa, digrigna e stride come una locomotiva. La locomotiva umana. Nessuno stile, tutta forza. Corre Emil, anche nella vita, attraverso la storia della Cecoslovacchia. Corre, anche quando il regime lo confina in Siberia ai lavori forzati, per aver chiesto un Socialismo dal volto umano, firmando il Manifesto delle Duemila Parole durante la Primavera di Praga nel 1968.
Anche quando, rimpatriato, lo mettono a fare il netturbino e tutti escono sui balconi per vederlo. Zàtopek ancora, dietro il camion della spazzatura, corre.Conoscitore del dolore e capace di sconfiggere la sofferenza in gara e fuori dalle competizioni, Emil Zàtopek ama correre e vincere. Questo lo distingue da tutti.
Ma distinguersi nel suo Paese è una pericolosa inclinazione, che va normalizzata.
Sulla scena prende vita una sorta di processo onirico. Ad animarlo due attori, di fronte al pubblico, testimone silente. L'aula del processo: un'arena, una pista da corsa, uno stadio olimpico, un teatro.Il resto è nelle gambe, nel respiro, nella fatica di una corsa, la corsa di una vita, la vita di Emil Zàtopek.
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Progetto di Marta Galli, Anna Maini e Roberto Rampi
Testo: Anna Maini
Con Tommaso Banfi e Marta Comerio
Regia: Stefano De Luca
Scene e costumi: Linda Riccardi
Disegno luci: Claudio De Pace
Luci e fonica: Marco Grisa
Consulenza musicale: Marco Mojana
Consulenza storica: Marco Cimmino
Foto di scena: Roberto Finizio
Prodotto in collaborazione con LupusAgnus
Con il patrocinio di
Museo Storico del Trentino
Museo Centrale del Risorgimento di Roma
Ambientato nel primo conflitto mondiale e ispirato a una storia vera, Per una stella narra di guerra e d’amore.Ai due lati del confine i due protagonisti -due vite, due sguardi- che più distanti non potrebbero essere. La piccola Rosa Anna in attesa del ritorno del padre, un kajserjager partito per il fronte, e il giovane Pietro, musicista arruolatosi volontario nel regio esercito italiano per seguire le orme del fratello Luigi, cappellano militare caduto in Val di Ledro.Due lancinanti assenze da colmare: due lontananze che, inconsapevolmente, si cercano.Abbiamo esplorato questa piccola storia a due voci, sullo sfondo della guerra grande e spaventosa, con semplicità, usando uno spazio scenico scarno ed evocativo, con un montaggio serrato a cucire assieme i due racconti-monologhi, che si fanno via via dialogo di destini.I due, pur distanti, si sfiorano continuamente, misteriosamente.I fili delle loro drammatiche esperienze si annodano nel finale, come in una fiaba in cui una stella ha indicato il cammino.
LA PRODUZIONE
Per una stella nasce dall'incontro di due realtà teatrali lombarde accomunate dall'interesse nella creazione di spettacoli d'impegno civile e con tematiche di forte impatto sociale.ArteVOX Teatro dal 2007 ha affrontato tematiche come l'antimafia, il razzismo, i diritti dell'infanzia e ha raccontato le storie di Aldo Moro, Antonio Gramsci, Emil Zatopèk, lavorando con diversi registi. Da qualche anno si è aperta a una ricerca stilistica che unisce al teatro d'attore l'illustrazione, l'arte figurativa e la multimedialità.La compagnia LUPUSAGNUS ha debuttato nella stagione 2009 del Piccolo Teatro di Milano con Mamma mammazza, primo tassello della Trilogia della famiglia insieme agli spettacoli Verginella e Canicani, su testi del drammaturgo Aquilino. Interessata a indagare la violenza in tutte le sue forme, la compagnia pone il lavoro dell’attore come fondamento dell'esperienza teatrale, cercando nella semplicità della messinscena un nuovo e fresco potenziale creativo.
NOTE DI REGIA
“Se un mattino tu verraiFino in cima alle montagneTroverai una stella alpinaChe è fiorita sul mio sangue...”
Una storia vera e inventata insieme, come in fondo sono tutte le storie quando le racconti e, nel ricordo, acquistano una nuova e diversa verità.Vera e inverosimile a volte appare persino la storia con la S maiuscola, che ci fa sentire minuscoli, noi che le guerre non le abbiamo vissute mai sulla nostra pelle.Ai due lati del confine i due protagonisti -due voci, due sguardi- che più distanti non potrebbero essere: da una parte la piccola Rosa Anna Obermier in attesa del ritorno del papà, un kaiserjeger partito per il fronte, e dall'altra il giovane Pietro Rampi, musicista arruolatosi nel regio esercito per seguire le orme del fratello Luigi, cappellano militare caduto in Val di Ledro.Due lancinanti assenze da colmare, due lontananze che, inconsapevolmente, si cercano.Insieme a Marta e Tommaso abbiamo provato a tessere il racconto di questa piccola storia a due voci, sullo sfondo della guerra grande e spaventosa, con la più grande semplicità, su una scena scarna ed evocativa, in un montaggio serrato a cucire assieme i due racconti-monologhi che si fanno via via dialogo di destini. E si annodano nel finale, come in una fiaba in cui una stella indica il cammino. In fondo, come scrive Calvino: le fiabe sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo o a una donna. Le fiabe sono vere.
“Tu raccogli quella stella
Che sa tutto del tuo amore
Sarai l'unica a vederla
E a nasconderla sul cuore”
Stefano De LucaPER UNA STELLA fa parte del progetto omonimo finanziato da Regione Lombardia nell'ambito dell'Avviso pubblico di valorizzazione della memoria del Centenario della Grande Guerra che comprende:
- Una mostra di dipinti originali dal titolo "Iconografia emotiva della Grande Guerra" realizzati dall'artista Rossana Maggi
- Laboratori artistici per scuole primarie e secondarie
- La pubblicazione editoriale "Per una Stella", L'ornitorinco Edizioni, contenente testo teatrale e apparati critici
- L'applicazione di realtà aumentata "Dal monumento alla storia viva" a cura di Cooperativa Frida con contenuti multimediali realizzati ad hoc e fruibili attraverso smartphone e tablet.
L’iniziativa rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra mondialea cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.
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I nostri formatori e le nostre formatrici:
Vuoi maggiori informazioni? Scrivi a promozione@artevoxteatro.it, ti invieremo la brochure!
Non hai trovato niente che faccia per te? Scrivici! Il nostro team di formatori e formatrici penserà ad un format ad hoc per la tua realtà
Da oltre vent’anni ArteVOX Teatro si occupa di formazione teatrale e didattica dell’arte e ha strutturato un metodo che coniuga arti visive, teatro, scrittura, in costante dialogo con le emozioni e i bisogni del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Le nostre propose sono adatte a scuole e biblioteche ma, anche, a centri estivi, associazioni, atelier e spazi privati.
Chi ci ha scelto:
ICS Einaudi | Milano, ICS Pascoli | Cusago, IC Primo Levi | Milano
IC Viale Lombardia | Cologno Monzese
Biblioteca di Saronno, Biblioteca di Baggio, Biblioteca di Vimercate
Campus estivo Teatro Franco Parenti | Milano
Le nostre proposte comprendono laboratori per la scuola primaria e la scuola secondaria inferiore.
dai 4 ai 7 anni LA FIABA E IL SUO PALCOSCENICO
Finalità: sviluppo consapevolezza corporea, manualità fine, autostima.
dai 7 agli 8 anni IL CUBO DEI SOGNI
Finalità: sviluppo autoanalisi, linguaggio simbolico, competenze sociali, manualità fine.
dai 7 ai 10 anni LA SCATOLA DI HELEN KELLER
Finalità: sviluppo 5 sensi, inclusione, sensibilità artistica.
dagli 8 ai 10 anni SI VA IN SCENA
Finalità: sviluppo consapevolezza corporea, tecnica vocale, capacità espressive, autocontrollo, lavoro di gruppo.
dai 9 agli 11 anni LA NOSTRA STORIA
Finalità: sviluppo pensiero creativo, consapevolezza corporea, tecnica vocale, capacità espressive, autocontrollo, lavoro di gruppo.
dagli 11 ai 12 anni FIABE PER GRANDI
Finalità: sviluppo life skills (consapevolezza di sè, gestione delle emozioni e dello stress, empatia, comunicazione e relazioni efficaci, problem solving, prendere decisioni, pensiero critico e creativo.); sviluppo sensibilità artistica; Sviluppo espressività attorale.
dagli 11 ai 13 anni L'OMINO DI NODI
Finalità: sviluppo coordinazione, concentrazione, precisione e pazienza; allenamento neuroni specchio; potenziamento capacità di scrittura creativa ed espressione di sè.
dai 12 ai 14 anni POESIA DEGLI AFFETTI
Finalità: autoanalisi, sviluppo di consapevolezza ed espressione emotiva, avvicinamento alla sensibilità poetica ed artistica, affinamento della capacità di ascolto e dell’empatia.
Laboratori artistici, laboratori di movimento e letture animate pensate per soddisfare diverse fasce di età. I nostri laboratori sono accessibili anche a persone neurodivergenti, saranno forniti su richiesta dispositivi di facilitazione come cuffie antirumore, occhiali oscuranti, giochi antistress e trama delle fiabe in CAA.
Le nostre proposte:
- dai 4 anni PARLANO LE IMMAGINI / laboratorio di movimento
- dai 4 anni LA VOCE DELLA MATERIA / laboratorio artistico con argilla
- dai 5 anni IL TEATRINO DELL'AMICIZIA / laboratorio artistico
- dai 5 agli 8 anni LA SCATOLA DEL MONDO DELLE STORIE / teatro, arte figurativa, musica
- dagli 8 ai 10 anni IL SALE DI PREZZEMOLINA / lettura animata con laboratorio
- dagli 8 agli 11 anni IL SILENZIO DELLE CONCHIGLIE / lettura animata con laboratorio
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Baggio Quartiere della Felicità è un progetto di ArteVOX Teatro con il sostegno di Milano è Viva nei quartieri 2022, Comune di Milano e Ministero della Cultura.
BAGGIO QUARTIERE DELLA FELICITA' è uno dei 47 progetti finanziati dal bando Milano è Viva 2022 promosso dal Comune di Milano e l’unico interamente dedicato al Municipio 7.
BAGGIO QUARTIERE DELLA FELICITA' nasce nel 2021 come progetto di coinvolgimento delle realtà associative e commerciali del centro storico del quartiere di Baggio attraverso una campagna di raccolta fondi finalizzata alla produzione di uno spettacolo di teatro di figura sul tema della Felicità. Da marzo a giugno 2021 oltre 15 negozi e associazioni si sono attivati realizzando vetrine a tema, prodotti dedicati, diffondendo informazioni sul progetto e vendendo libri e gadget collegati alla raccolta fondi.
Nello stesso periodo sono stati realizzati laboratori di teatro di figura con un gruppo di bambini e bambine del quartiere dai 7 agli 11 anni sul tema della felicità; dalle idee e dalle suggestioni emerse è nato lo spettacolo “Briciole di felicità”, progetto di ArteVOX e prodotto da Fondazione Sipario Toscana e Teatro Linguaggicreativi.
Nel corso dell'anno scolastico 2021/2022 le classi quinte dell'ICS Einaudi-Pascoli di Via Val d'Intelvi a Baggio hanno partecipato a un percorso di formazione in cui sono stati realizzati quattro teatrini che raffigurano le storie originali scritte dai bambini e le raccontano attraverso un rullo pittografico e la registrazione audio delle voci dei bambini stessi che raccontano la storia.
Queste quattro opere, di grande impatto emotivo, sono installate nel quartiere diventando OPERE PERMANENTI che potranno essere fruite da chiunque per strada e che saranno esposte fuori da 4 esercizi commerciali selezionati che se ne prenderanno cura.
Proprio grazie al sostegno del Comune di Milano attraverso il Bando MILANO è VIVA il progetto approfondisce la relazione con il territorio strutturandosi in due weekend di eventi con e per la cittadinanza.
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Progetto di ArteVOX Teatro
Con il contributo di BrianzAcque, Fondazione della Comunità di Monza e della Brianza, Comune di Vimercate
In collaborazione con Campsirago Residenza, delleAli Teatro, Teatro Invito
Realizzazione Tecnica Giovanardi spa
L'opera è installata sulla facciata del Dima Bistrot, in Via Crocefisso 2A a Vimercate ed è stata inaugurata il 9 giugno 2023.
L’IDEA
All'indomani di una pandemia che ci ha costretti in casa, obbligati a interrompere relazioni e socialità, che ha stravolto abitudini e ci ha messi a nudo davanti alle nostre fragilità, dopo più di due anni di intermittenti lockdown che hanno profondamente segnato le vite di tutti noi - in particolar modo delle fasce più fragili, come quella dei bambini e delle bambine - cauta ma insistente si fa avanti in noi la necessità di ricominciare a uscire dalle gabbie che ci hanno costretto e protetto per un tempo che sembrava non finire mai. Il desiderio di ritrovarsi può prendere di nuovo concretezza e la spinta a ripartire è sempre più forte.
Volare di nuovo tutti insieme: questa è la metafora che vogliamo trasfigurare in opera d’arte e il messaggio che intendiamo portare alla nostra città.
Questa volta ci proponiamo di farlo non solo come artisti di una compagnia che condivide poetica e intenti, ci preme coinvolgere attivamente i bambini e le bambine che sono la nostra fonte primaria di ispirazione. Vogliamo che siano loro protagonisti, autori e autrici, quanto noi.
Da tutto ciò nasce l’idea di un’opera d’arte partecipata che rappresenti un grande stormo colorato in cui ogni singolo esiste solo se in relazione agli altri: InVOLO.
COS’E' UN’OPERA D’ARTE PARTECIPATA
L'arte partecipata usa un approccio al fare arte che coinvolge direttamente il pubblico nel processo creativo, autorizzandolo a divenire coautore, editor e osservatore dell'opera medesima. Alcune opere su commissione, che hanno reso nota l'arte partecipativa, sono il teatro dell'oppresso di Augusto Boal e gli happening di Allan Kaprow.
InVOLO è un’opera d’arte partecipata realizzata con il coinvolgimento dei bambini e delle bambine nell'arco di 13 mesi di lavoro sotto la direzione artistica di Rossana Maggi e inaugurata nell’ambito del Vimercate dei Ragazzi Festival 2023.
La natura inevitabilmente effimera del teatro, che esiste nel qui e ora, si trasfigura in un'opera d'arte che viene installata in modo permanente nel contesto urbano della Città, creando un legame tra due linguaggi artistici che hanno come punto di partenza e di arrivo il mondo dell'infanzia e come fonte di nutrimento creativo lo sguardo dei bambini.
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progetto di ArteVOX Teatro
Partner italiani: Campsirago Residenza, Pandemonium Teatro - Centro di Produzione, Segni New Generation Festival di Mantova e Vimercate dei Ragazzi Festival
Partner internazionali: Bamboozle Theatre (UK), Oily Cart (UK), Safe Place Festival (IS)
Con il sostegno di Ministero della Cultura FNSV - art. 44 Progetti Speciali, Assitej Italia e Hangar Piemonte
Grazie a Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e di Londra.
Il progetto parte da una ricerca della nostra compagnia iniziata nel 2020 ed è aperto a tutto il settore del teatro ragazzi italiano.
La finalità del progetto di formazione è quello di fornire competenze specifiche al settore teatro ragazzi in Italia su metodi e processi di inclusione per un pubblico neuro divergente, con disabilità sensoriali e/o cognitive a teatro, affinché sempre più bambini e bambine, ragazzi e ragazze in Italia, come all'estero, possano godere dell'esperienza teatrale sentendosi accolti nei loro bisogni.
Il progetto si svolge tra gennaio 2023 e giugno 2024.
Il percorso di formazione, ideato e organizzato da ArteVOX Teatro, è realizzato in collaborazione con due compagnie inglesi che hanno sviluppato metodologie innovative, realizzando spettacoli interamente accessibili: Bamboozle Theatre (Leicester, UK) e Oily Cart (London) e con il festival israeliano SAFE PLACE, uno dei pochi al mondo interamente pensato e dedicato a bambini e bambine nello spettro dell'autismo (Jaffa, Israel).Il progetto è rivolto a tutto il settore teatro ragazzi italiano grazie alla collaborazione con Assitej Italia, associazione che riunisce oltre 120 realtà nell'ambito del TYA.
Il percorso prevede azioni di formazione a distanza, formazione residenziale all'estero, convegni e meeting in Italia con ospiti internazionali.
Al percorso hanno partecipato, oltre ad ArteVOX Teatro, altre 9 compagnie di teatro ragazzi italiane attraverso borse di studio e di mobilità messe a disposizione dal progetto.
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Il progetto è promosso da ArteVOX Teatro in partnership con l'Associazione Culturale Art-ù, con la partecipazione di tante associazioni del territorio, del Comune di Vimercate, degli istituti comprensivi Don Milani e Manzoni e con il sostegno di Fondazione Cariplo nell'ambito del bando "Alla scoperta della cultura 2022".
Marta Galli, Anna Maini e Chiara Villa: progettazione
Marta Galli: gestione e coordinamento
Morea Velati: amministrazione
Eugenia Comunello e Camilla Bisaggio: comunicazione
Stefano Forno: riprese e montaggio
Giuseppe Messineo: sound design
Anna Maini, Chiara Bertoletti, Chiara Villa, Monica Locati, Rossana Maggi, Nadia Milani: conduzione laboratori
OGGI TOCCA A ME! è un progetto pensato per il territorio di Vimercate, che possa utilizzare il canale del protagonismo culturale dei bambini e delle bambine per attivare forme di contrasto alla povertà educativa e contenere il rischio emarginazione per i tanti minori che sempre di più negli ultimi anni post pandemia si trovano in situazioni davvero critiche con le loro famiglie. Un progetto che faccia dell'educazione tra pari, della scoperta del proprio territorio attraverso percorsi autobiografici e di riflessione sul vissuto personale di ciascun partecipante, riadattato, ripensato e riproposto poi in forma artistica e donato alla collettività, punti di forza per sedimentare un senso di appartenenza alla comunità in cui viviamo, perché è quando ci sentiamo parte di una comunità e quindi accolti per ciò che siamo e per il nostro portato culturale che possiamo davvero parlare di processi di inclusione sociale, specialmente nell'infanzia. In questo il teatro, l'arte, sono strumenti estremamente efficaci se inseriti in una rete di base di soggetti che possano ricondurre le azioni al target desiderato e quindi raggiungere proprio quei bambini che sono i più sfuggenti, di solito, alle proposte culturali proprio perché vivono in contesti non particolarmente attenti o sensibili.
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Un progetto di ArteVOX Teatro
Sostenuto da Crowdfunder 35 e Fondazione CRT
Il progetto ha vinto il riconoscimento annuale di Federazione OPTIME - Osservatorio Permanente per la Tutela in Italia del Mercato dell'Elettronica
I negozi di Baggio che hanno aderito all'iniziativa:
La Pucceria di Mary e Vito | Via G. Gianella, 1
Libreria Mariclò | Via Val d’Intelvi, 14
Ottica Mainardi | Via Antonio Maria Ceriani, 16
Farmacia Gastaldi | Via Cesare Faccioli, 2
Libreria Linea di Confine | Via A. M. Ceriani, 20
Filò Sartificio Creativo | Via A. M. Ceriani, 14
Pasticceria Carta da Zucchero - Via A. M. Ceriani, 13
Macelleria da Enzo - Via Via A. M. Ceriani, 18
Erboristeria De Rerum Natura - Via Forze Armate, 397 e 401
La campagna è stata sostenuta anche da:
Michele Agrifoglio - Ippolito Alfieri - Elena Allevi - Cristina Amidani - Roberta Annoni - Stefano Annoni - Ippolita Aprile - Annalisa Arione - Chiara Armanasco - Silvia Babbucci - Sara Battistini - Martina Beria - Francesca Biffi - Paola Binetti – Corrado Boccoli - Gianni Bombaci - Giulia Bormida - Margherita Brambilla - Claudia Brambilla - Lorenza Brambilla - Paola Brambilla - Valeria Brizzi - Marianna Busacca - Ilaria Calzari - Alice Canzi - Elena Casazza - Ilaria Cavenati - Umberto Cesaro - Marco Citterio - Viola Colombari - Nicola Colombo - Beatrice Colombo - Nadia Maria Confalonieri - Giancarlo Cotone – Paolo Cottino - Donatella Daidone - Celestino Danesi - Fabrizio De Giovanni - Maria Farinelli - Andrea Fazzari - Maria Federici - Tiziana Federici - Maria Teresa Foà - Francesca Formicola - Samantha Fratus - Adriano Galanti - Simone Galli - Valentino Galli - Tania Galli - Paola Galli - Carlotta Garlanda - Eugenia Gaudenzi - Ilaria Gaudenzio - Giuliana Gavazzi - Federica Giannini - Fabrizio Giorgi - Laura Graziellini - Chiara Gusso - Laura Iachetta - Elena Lah - Lucia Emilia Cesira Maria Lanzoni - Andrea Laus - Circolo Arci Lisolachenonc'è Di Peschiera Borromeo (Mi) - Laura Longoni - Michele Losi - Simone Macchi - Laura Magli - Sandra Mangolini - Chiara Mantegazza - Camilla Mantegazza - Francesco Marchetti - Michela Marelli - Roberta Marrone - Silvia Mattioli - Giulio Mecenate - Marisa Meda - Francesco Melodia - Giorgio Mercati - Simona Migliori - Anne Moretta - Stefano Mussati - Valentina Paglia - Paola Palmieri - Romana Palomba – Giuseppe Parente - Monica Patano - Giancarlo Pelucchi - Giancarlo e Carla Perego - Elsa Piccinelli - Cristiana Piola - Francesca Puglisi - Lara Radaelli - Francesco Rampi - Giacomo Ravanello - Patrizia Ravasi - Pietro Resteghini - Fabio Ridolfi - Ciccio Rigoli - Rosana Rosatti - Giulia Rosetti - Davide Rossi – Patrizia Santini - Fulvio Simoni - Massimo Spreafico - Alessia Stefanini - Chiara Tarabotti - Giulia Telli - Nadia Torchia - Emmanuele Tornusciolo - Roberta Tosi - Vanessa Trapani - Corrado Venturini - Matteo Vergani - Valeria Viganò - Beatrice Villari - Nicolò Zaganelli - Alessandra Zanardi - Fabrizio Zanellato – Vittoria Zaniboni - Anna Zugnoni
Un grazie particolare a Cavetta S.r.l e Restaura S.r.l; Marco Vincenti, Roberto Finizio e Stefano Annoni.
68 giorni per condividere bellezza. Dal 9 marzo al 18 maggio 2021, esattamente la durata del lockdown del 2020, il cuore del borgo di Baggio, a Milano, si è trasformato in un luogo magico dove ad ogni angolo di strada, in ogni vetrina e dentro ad ogni negozio si è potuto per davvero acquistare e donare un po' di felicità.
“RIPARTIAMO DALLA FELICITÀ” è una campagna di raccolta fondi che ha attivato la comunità di negozianti, scuole, famiglie e cittadini del quartiere: ciascun negozio ha esposto i libri de “Il venditore di felicità” di Davide Calì illustrato da Marco Somà per Kite Edizioni, a cui è ispirata la storia dello spettacolo, e distribuisce alcuni gadget realizzati per la campagna: spillette e adesivi con immagini di Marco Somà e citazioni sulla felicità.
Ogni singola donazione è accompagnata dalle parole dei commercianti che conoscono il progetto e per primi l'hanno sostenuto. Inoltre ciascun negozio ha personalizzato il proprio contributo allestendo creativamente le vetrine, offrendo una ricetta speciale al mese della felicità come la pasticceria Carta da Zucchero che sostiene “la felicità ha un sapore dolce”, l'erboristeria De Rerum Natura dove Rossella ha ideato trattamenti sulla felicità, la Pucceria che ha inventato la storia del Postino dei cieli, la Farmacia Gastaldi che ha dedicato al progetto una giornata di “Banco solidale”, le librerie Lineadiconfine e Mariclò che con molto orgoglio espongono le mostre delle stampe che Marco Somà ha gentilmente prestato per tutto il periodo della raccolta.
Che cosa significa felicità per ciascuno di noi? Cosa ci rende davvero felici? Partendo da queste suggestioni il lavoro della compagnia ha coinvolto direttamente i bambini, coloro che più di tutti hanno sofferto per le privazioni imposte dalla pandemia: mancanza di relazioni, allontanamento dai propri amici e compagni, dai propri cari, impossibilità a stare all'aria aperta e di condividere esperienze con adulti e coetanei al di fuori del proprio nucleo famigliare.
La campagna RIPARTIAMO DALLA FELICITÀ' ha raccolto in circa 6 mesi oltre 23.000,00 euro, che insieme ad altri fondi messi a disposizione dall'associazione stessa e dai due coproduttori Fondazione Sipario Toscana di Cascina (Pi) e Teatro Linguaggicreativi di Milano, hanno reso possibile la produzione dello spettacolo “BRICIOLE DI FELICITÀ” che coinvolge oltre 20 artisti, organizzatori, professionisti della cultura.
Perché per RIPARTIRE bisogna anche e soprattutto ripartire dal lavoro e rimettere in circolo energie per fare riprendere l'economia, che è anche economia della cultura.
Un intero quartiere, dunque, che si attiva a sostegno di un progetto culturale dedicato all'infanzia, in una gara di solidarietà creativa.
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Una iniziativa del Comune di Vimercate affidata alle compagnie ArteVOX Teatro, Campsirago Residenza, delleAli Teatro, Teatro Invito
Direzione artistica: Michele Losi, Giada Balestrini, Giusi Vassena e Anna Maini
Direzione organizzativa: Marta Galli
Direzione tecnica: Matteo Binda
Direzione amministrativa e produzione: Lorenza Brambilla
Segreteria organizzativa: Morea Velati
Segreteria operatori: Alessandra Di Pilato, Noemi Forte
Segreteria amministrativa e biglietteria: Martina Barison
Territorio e associazioni: Francesco Rovito
Segreteria pubblico: Alessandra Anzaghi
Progetto Giuria dei Bambini: Michele Losi, Antonello Cassinotti e Anna Maini
Ufficio stampa: Serena Agata Giannoccari
Tecnici: Graziano Venturuzzo, Andrea Violato, Stefano Pirovano, Alessandro Bigatti, Matteo Binda
Il passaggio da Vimercate Ragazzi Festival a Vimercate dei Ragazzi vuole proseguire la pluriennale tradizione della “Città dei ragazzi” riformulandone contenuti, spazi e obiettivi.L’idea infatti è di rendere l’intera Vimercate un luogo a misura delle nuove generazioni, non solo come offerta teatrale e artistica, ma con iniziative che la trasformino nella Città ideale per i più piccoli.
Oltre agli spettacoli e all’animazione, Vimercate sarà arricchita da installazioni artistiche realizzate dai ragazzi stessi, una giuria teatrale di under 14, spazi sicuri per rendere indipendenti i bambini. Un progetto di Città a misura di ragazzi e ragazze e da loro anche ripensata, una traccia lunga un fine settimana per indicare il futuro a cui ogni luogo dovrebbe aspirare.