scrivici
News
SEMINARE: il progetto di teatro In-folio che ci vede partner con "Il Giardino Segreto" è stato finanziato da Fondazione Cariplo!
Pubblicato il
3.3.2024

Sono stati pubblicati i progetti vincitori del bando PER LA CULTURA 2023 di Fondazione Cariplo. Siamo felici che il progetto SEMINARE proposto da Teatro In-folio in partnership con FARE, Gite in Lombardia e ArteVOX Teatro sia stato finanziato!

La proposta di ArteVOX all'interno del progetto è la produzione di un laboratorio performativo rivolto a bambini, bambine, ragazze e ragazzi neuro divergenti e con bisogni speciali che si svolge all'aperto, nei parchi, nei giardini o nei cortili delle scuole.

IL GIARDINO SEGRETO è in allestimento in queste settimane e sarà presentato al Vimercate dei Ragazzi Festival 2024 (30 maggio - 2 giugno).

IO SONO TE, metodologia per un teatro di tutti
Pubblicato il
4.2.2024

Siamo molto felici di essere state chiamate a tenere uno degli incontri di formazione del bellissimo programma organizzato da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) A.R.T.I. (Associazione delle Reti Teatrali Italiane) AGIS (Associazione Nazionale Italiana dello Spettacolo) e Federvivo (Federazione dello Spettacolo dal vivo) e rivolto ad artisti ed insegnanti.

Per iscriversi al corso è sufficiente connettersi al link: https://indagine.indire.it/index.php/451431?lang=it

e compilare la form di iscrizione. Le iscrizioni si chiudono martedì 6 febbraio.

IO SONO TE, metodologia per un teatro di tutti

corso di formazione per educatori deiservizi per l’infanzia, docenti (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado) e artisti


Il corso prevede una durata di 25 ore e 30 min., è suddiviso in due moduli:

PRIMO MODULO online – Conosciamo i linguaggi del teatro a scuola: n. 7 incontri di 1h e 30 min per un totale di 10 ore e 30 min.

SECONDO MODULO in presenza –Sperimentiamo i linguaggi del teatro: a cura dei circuiti regionali per un totale di 15 ore


PRIMO MODULO: CONOSCIAMO I LINGUAGGI DEL TEATRO A SCUOLA

MODALITÀ: ONLINE

orario 17-18.30


lunedì 12 febbraio

LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI E ILTEATRO COME STRUMENTO

conversazione con Ascanio Celestini

a cura di Fabbrica srl


mercoledì 14 febbraio

IL TEATRO è INCLUSIVO?

OTTAVIA PICCOLO

a cura di Officine della cultura


mercoledì 21 febbraio

LA NON-SCUOLA E L’ESPERIENZA TEATRALE “ASININA” DEL TEATRO DELLE ALBE/RAVENNA TEATRO, NEL SEGNO DEL CORTO CIRCUITO DI ARTE E VITA.

a cura di Laura Redaelli Teatro delle Albe/Ravenna teatro


mercoledì 28 febbraio

TEATRO VISUALE, RICERCA, ATTIVISMO:L’OPERA ARTISTICA CHE IMMAGINA DI PARLARE A UN PUBBLICO PLURALE

a cura di Marta Cuscunà/ass. Etnorama


lunedì 4 marzo

THE ART OF BEING, il progetto di ArteVOX "Verso un teatro ragazzi accessibile"

a cura di ArteVOX


lunedì 11 marzo

UN’IDEA PIÙ GRANDE DI ME

35 ANNIDI TEATRO CON LA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA DEL CARCERE DI VOLTERRA

a cura di Armando Punzo e Rossella Menna


mercoledì 27marzo

IL TEATRO COME RIVOLUZIONE CULTURALE PER DISEGNARE IL FUTURO

a cura di Antonio Viganò/Accademia Arte della Diversità - Teatro la Ribalta


Coordina le conversazioni Claudia Chellini, Indire

Riflessione di Ellie Griffiths sul ruolo dell'artista nel lavoro sensoriale
Pubblicato il
26.1.2024

Vogliamo pubblicare questa riflessione di Ellie Griffiths, direttrice artistica della compagnia inglese Oily Cart, che da decenni lavora con il pubblico con disabilità sensoriali e cognitive.

Ci è sembrata una riflessione importante per definire il ruolo dell'artista e il lavoro nell'ambito del teatro sensoriale accessibile.

Pubblichiamo una traduzione, potete trovare l'articolo originale qui: https://www.cloreleadership.org/resource/re-shaping-advocacy/

RIMODELLARE L'ADVOCACY

Intro

Vorrei riconoscere la mia posizione di leader bianco neurodivergente, non disabile, di un’organizzazione artistica. Sono consapevole che questa prospettiva permea tutto ciòche scrivo.

In questo pezzo mi chiedo cosa si possa ricavare dalla metodologia sensoriale, che è stata sviluppata in decenni di collaborazione con bambini disabili per espandere la nostra definizione di advocacy in modo che non diventi mai semplicemente parlare a nome di.

Adoro i tuoi problemi irrisolvibili

La mia esperienza alla guida di Oily Cart è stata un po’ come inciampare ripetutamente in grovigli etici. Può essere difficile parlare degli aspetti complicati... nel momento in cui li sollevi, le persone sembrano a disagio. C’è un conforto seducente nel restare fedeli al positivo. Tuttavia, senza affrontare i grovigli nodosi, soprattutto quelli che potresti non essere in grado di risolvere, e soprattutto dove sei parte del problema, non c’è possibilità di progresso.

Qualcuno una volta ha pensato che lavorare con me era come scheggiare il pavimento su cui ti trovi per vedere cosa c'è sotto. Questo atteggiamento causa problemi a un team di pianificazione che ha bisogno di certezze e finanziatori che desiderano buone notizie.

Fare spazio agli “irrisolti” può essere controintuitivo.

Attraverso il programma CultureInclusive e le menti sagge che ho incontrato, ho notato uno spostamento verso l’onorare i grovigli, senza viverli come una minaccia. Ho la sensazione che essere estremamente curiosi riguardoalle nostre aree grigie potrebbe spingere verso qualcosa di più sfumato e, in definitiva, migliore, anche se oltre l'ambito delle nostre carriere individuali. Sto cercando di stare in piedi tra igrovigli e respirare...

Il groviglio dell'advocacy...

Un’area che rimane per sempre aggrovigliata nella mia mente è la “Advocacy”. Questo perché è complicata, forse addirittura irrisolvibile.

(respira…)

Lo stesso teatro sensoriale è probabilmente attivismo. Realizzando spettacoli principalmente per il pubblico con maggiori barriere all'accesso, sosteniamo il loro diritto alla cultura. Questo movimento è stato storicamenteguidato da persone bianche, non disabili, che sostengono i bisogni diuna comunità di cui non fanno parte. Sebbene si stiano facendo progressi lentamente, questa posizione dominante rimane ancora oggi nel settore... che non si sente a suo agio, e certamente non èrisolto.

(respira…)

Puoi entrare come artista, ma realizzando un lavoro per questo pubblico verrai immediatamente inserito come “specialista”, “sostenitore” ed “esperto”.Un artista non è un esperto. Un esperto lavora in spazi definiti. Un artista gioca, rischia, fallisce, crea, intuisce. Non sanno mai nullae questo è importante. Le domande sono importanti per me. Non le risposte. Essendo una sostenitrice esperta, mi metto involontariamente al centro. E questo non sembra una vera inclusione.

Il rovescio della medaglia…

Tradizionalmente l’attivismo è legato all’azione, quindi immediatamente le persone con cui lavoriamo (molte delle quali hanno movimenti limitati) vengono escluse. Anche gli spazi di advocacy resi accessibili, come il programma Culture Inclusive, sono altamente verbali e spesso accademici. La lingua diventa un punto centrale dell'attivismo, quindi per le persone che non parlano c'è un chiaro blocco dell'accesso, soprattutto per coloro che sono cognitivamente disabili.

Ciò mi ha portato a chiedermi come la comunità con cui collabora Oily Cart potrebbe ripensare l'advocacy?

Sensory advocacy?

Sono curiosa di sapere se la metodologia sensoriale di Oily Cart, evidenziata nel nostro rapporto“Being With”, possa spingerci verso un’“appartenenza non spettacolare”: (Essere presenti senza essere testimoni.’)piuttosto che scivolare involontariamente in un’alleanza performativa. Potrebbe offrire modi per sintonizzarsi sull’influenza e sull’impatto, piuttosto che assumere le parole che le persone vogliono che vengano pronunciate a loro nome? Ciò si collega all’affermazione dei ricercatori educativi Simmons e Watson secondo cui “voce” non è la stessa cosa di “competenza linguistica”.Posso riconoscere questo tipo di sostegno relazionale. Ad esempio, lavorando con la comunità di giovani artisti disabili di Oily Cart che hanno maggiori barriere all'accesso, sono venuta a conoscenza di:

- L'importanza degli spazi incarnati.Spazi che respirano, che rispondono. Spazi radicati.

- Parlare non è sempre il modo migliore per raggiungere una soluzione. Quel pensiero può fermare i pensieri.

- Respirare. No davvero, respira e basta.

- Il valore nel prestare attenzione all'ambiente sensoriale, con la cura incorporata in ogni consistenza, ogni dettaglio.

- Che le pause di elaborazione siano necessarie.

- Rallentare. Lasciare spazio ai collegamenti meno ovvi, prima di passare a quelli più visibili eovvi.

Queste influenze sono la punta dell'iceberg di ciò che c'è da imparare e interpretare. Forse èqui che entra in gioco l'artista?

Il ruolo dell'artista

Come artista (non un sostenitore esperto), posso tranquillamente rivendicare il mio ruolo nel suscitare e immaginare queste influenze. Fondamentalmente, nessuna loro interpretazione creativa avrà lo stesso aspetto, sapore o sensazione. Con la sensibilità incarnata, abbiamo la possibilità di rispondere al vago e irrisolto pensiero “in che modo questa persona influenza questo spazio?”. In questo modo, il ruolo dell’artista diventa meno quello di un difensore… ma più di un conduttore?

Infine

Le culture inclusive mi hanno aiutato a vedere il potenziale per smettere di concentrarmi sui grovigli in un modo così rigido, teso e intellettualizzato. La pratica sensoriale e lo Stare hanno molto da insegnarmi sul respirare nei momenti difficili e sul rallentare. Ascoltare di più (con tutti i nostri sensi) le persone che parlano di meno, sono sinceramente curiosa di sapere dove ci porterà…


Ellie Griffiths, 25/01/2024

SuperSensibile: nuovi passi verso l'accessibilità a TeatrOreno
Pubblicato il
3.1.2024

Il 18 dicembre 2023 la Fondazione della Comunità di Monza e della Brianza hanno finanziato il progetto di Parrocchia San Michele Arcangelo di Oreno in collaborazione con ArteVOX Teatro SUPERSENSIBILE, che ha come obiettivo rendere sia lo spazio del teatro sia l'intera programmazione accessibili ai bambini e alle bambine nello spettro dell'autismo.

Nello specifico verranno portate avanti queste azioni:


1) Attivazione di un numero telefonico dedicato che accolga le richieste e ascolti i bisogni speciali degli spettatori, realizzando “social story” della trama che si avvarrà di foto di scena e dei simboli della Scrittura alternativa aumentativa.


2) Nelle giornate di spettacolo, un'ora prima dell'inizio, sarà presente un accessibility manager che rimarrà a disposizione per accogliere e accompagnare le famiglie che hanno richiesto un’attenzione speciale.


3) Nel foyer e all’accoglienza saranno disponibili i dispositivi gratuiti che potranno aiutare i bambini con bisogni speciali a fruire con più tranquillità gli spettacoli (cuffie antirumore, giocattoli antistress, occhiali oscuranti, traduzione in scrittura alternativa aumentativa)


4) Realizzazione di una stanza relax, un luogo nel foyer riservato alle mamme in allattamento e, in accordo con la biblioteca civica, di un angolo lettura dove i bambini potranno trovare i libri relativi allo spettacolo in programma, con attenzione particolare a lingue diverse dall’italiano e a libri senza parole o con dalla scrittura facilitata per dislessici.

Vuoi sostenere questo progetto? Per avere la conferma del contributo Fondazione MB chiede la raccolta di almeno 900,00 euro tramite questo link: www.fondazionemonzabrianza.org/progetti/supersensibile/

AIUTACI! Sostieni il progetto SuperSensibile!

ArteVOX vince il bando del Ministero della Cultura per l'internazionalizzazione Boarding Pass Plus
Pubblicato il
2.1.2024

Il 7 dicembre 2023 sono uscite le graduatorie di selezione degli organismi professionali dello spettacolo dal vivo che hanno presentato un progetto a valere sull'avviso pubblico Boarding Pass Plus 2023.

ArteVOX è stata selezionata con il progetto "Per un teatro immersivo, sensoriale e accessibile nel paesaggio" che la vedrà lavorare con Pandemonium Teatro e Campsirago Residenza in collaborazione con la compagnia inglese Bamboozle Theatre di Leicester per un progetto di ricerca e produzione dedicato ad un pubblico neurodivergente che unisca il teatro accessibile e il teatro in natura e nel paesaggio. Il progetto è costituito da due periodi di residenza (uno in Italia e uno in UK) e due presentazioni dell'esito della ricerca a ottobre 2024 a Londra, presso l'Istituto Italiano di Cultura che sostiene il progetto e a Torino, presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.